Allarme furti diffuso via WhatsApp, ma spesso non si segnala alle forze dell'ordine
TERMOLI. Furti segnalati attraverso social e messaggi WhatsApp, fotografie che ritraggono i presunti ladri, ma spesso, purtroppo, mancano notizie dirette alle forze dell’ordine.
Un aspetto che abbiamo evidenziato più volte, al centro di conferenze stampa e interventi da parte di Carabinieri e Polizia, che sul territorio necessitano di collaborazione da parte dei cittadini.
Come dimostra il buon esito dell’operazione “Champagne”, quella nata dalla denuncia di un cittadino che ha permesso di scoprire una rete del malaffare, partendo dal furto di una bicicletta, l’anello di congiunzione tra residenti e chi è deputato da proteggerli è la base per rendere efficaci prevenzione e repressione (assieme alla videosorveglianza).
Nelle ultime ore “viaggiano” l’allarme sociale associato a volti e veicoli, soprattutto nel quartiere di Colle Macchiuzzo, dove sono avvenuti alcuni colpi, ma l’allerta è stata diffusa in tutta la città.
Per questo, riscontrando con le stesse forze dell’ordine queste informazioni, emerge lo spaccato che andrebbe “corretto”.
Gli elementi di sospetto o di azioni predatorie a cui si assiste vanno subito segnalate al 112 o al 113, perché più tempestiva è la richiesta di intervento di Carabinieri e Polizia, maggiore è la probabilità di sventare furti e di assicurare alla giustizia i banditi di turno.
Potrebbe apparire una sottolineatura pleonastica, ma non lo è, a ribadirlo sono proprio le stesse forze di Polizia, a più riprese. Vale lo stesso discorso anche per le ipotesi di truffe e raggiri.