Anche in Molise la «Giornata Nazionale della raccolta del farmaco»
MOLISE. Sabato 9 febbraio torna in tutta Italia la XIX edizione della GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco.
In 104 Province, nelle oltre 4.500 farmacie che aderiscono all’iniziativa e ne espongono la locandina, sarà possibile, grazie alle indicazioni del farmacista e all’assistenza di circa 20.000 volontari, acquistare uno o più medicinali da banco da donare alle persone indigenti. I farmaci acquistati saranno consegnati direttamente agli oltre 1.700 enti assistenziali convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico onlus.
Durante la GRF del 10 febbraio 2018, sono state raccolte 376.692 confezioni di farmaci, per un controvalore economico pari a 2.642.519 euro. Ne hanno beneficiato oltre 539.000 persone assistite dagli enti convenzionati. In 18 anni, la GRF ha raccolto più di 4.700.000 farmaci, per un controvalore superiore a 28 milioni di euro.
In Regione Molise, hanno aderito alla XIX GRF 7 farmacie: Castiglione, Cipolla e Picca a Campobasso; D’Abramo e Spagnoletti a Termoli; San Nazario a Trivento; Sardella a Venafro. I farmaci raccolti saranno consegnati ad altrettanti enti assistenziali del territorio. Durante la GRF del 2018 sono stati raccolti 710 confezioni di farmaci (per un controvalore di 5.000 euro), grazie ai quali sono state aiutate 2630 persone bisognose assistite dai 7 enti caritativi del territorio convenzionati con Banco Farmaceutico.
La GRF si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, in collaborazione con Aifa, Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Assogenerici e BFResearch. L’iniziativa è realizzata con il sostegno di Intesa Sanpaolo (Partner Istituzionale), Teva, Doc, EG EuroGenerici, Comieco, Mediafriends, Responsabilità Sociale Rai e Pubblicità Progresso.
In Italia, nel 2018, 539.000 persone povere (il 10,7% dei poveri assoluti) si sono ammalate e hanno chiesto il sostegno degli enti per potersi curare. In 5 anni (2013–2018), la richiesta di farmaci da parte degli enti è aumentata del 22%, mentre nel 2018, a causa di spese più urgenti (cioè non rinviabili), le famiglie povere hanno destinato alla salute solo il 2,54% della propria spesa