Il clima che cambia e gli scenari che ci attendendono, dialogo col fisico Domenico Mastrogiuseppe

L'intervista dom 20 ottobre 2024
L'intervista di Emanuele Bracone
8min
Il fisico Domenico Mastrogiuseppe ©TermoliOnline.it
Il fisico Domenico Mastrogiuseppe ©TermoliOnline.it

TERMOLI. Un esperto di temi quanto mai attuali, il fisico Domenico Mastrogiuseppe, che ha legami con Termoli e già in passato abbiamo intervistato su temi molto attuali. Così come in questa occasione, per capire cosa stia accadendo.

I fenomeni meteo estremi di questo autunno, dopo un caldo estivo record, Sempre più eventi estremi, si passa dal caldo record alle piogge devastanti. Che sta succedendo al clima?

"S’intuisce facilmente che l’ineludibile ed anomalo riscaldamento della casa di tutti i viventi (la biosfera), implica un rilevante aumento della evaporazione delle acque oceaniche e quindi una più massiccia presenza nell’atmosfera di nubi stracolme di pioggia. Nubi trasportate ovunque da venti che non conoscono confini, con una violenza che diviene incontenibile in particolare nei territori e negli oceani tropicali e nei vasti territori pianeggianti americani. Venti resi insolitamente poderosi dalle forti differenze di pressione, esistenti fra aree climatiche con temperature rese spesso molto diverse da anomali riscaldamenti e surriscaldamenti locali. Sono riscaldamenti che possono raggiungere livelli di temperatura mai raggiunti in passato, per la combinata azione dei gas serra e della forte produzione di calore dovuta alle attività umane. Gli spostamenti delle enormi masse d’aria fra aree a temperature e pressioni atmosferiche molto diverse, sono tanto più violenti quanto più fredde e cariche di pioggia sono le masse nuvolose che trasportano e quanto più elevate sono le differenze di pressione e di temperature esistenti fra le aree coinvolte nei loro percorsi. I vortici che si formano al verificarsi di particolari condizioni meteo, quando si scontrano strati dell’atmosfera con temperature e pressioni molto diverse, possono dar luogo a turbolenze e fenomeni di esaltazione ciclonica molto violenti, dai quali hanno origine uragani e tempeste tropicali di estrema violenza e distruttività".

Perché definisce “ineludibile ed anomalo” il riscaldamento che sta subendo la biosfera?

"L’anno scorso ho inviato un appello all’ONU, con oltre 500 firme di cittadini di varie parti del mondo (chi ne fosse interessato può prenderne visione nel post di apertura del mio profilo Facebook). In quell’appello ho rappresentato al segretario generale Antonio Guterres, che la prevalente causa del riscaldamento globale è dovuta sia alla smisurata quantità di calore generato dalle attività umane e sia, soprattutto, al fatto che stiamo trasformando la nostra biosfera in una sorta di gigantesco thermos. Tale infatti è divenuta la biosfera, sia perché immersa nel vuoto siderale spinto degli spazi cosmici, sia perché la stiamo progressivamente rinchiudendo in una cappa di gas serra sempre più impenetrabile ai raggi infrarossi; ovvero al calore trasmesso per via elettromagnetica. Stiamo quindi creando le stesse condizioni che in un thermos conservano caldo il caffè che ci mettiamo dentro. I thermos infatti (non quelli moderni isolati col polistirolo) hanno una superfice interna speculare che non fa uscire i raggi infrarossi emessi dalle vibranti molecole del caffè caldo e sono fatti di due contenitori di vetro sottile; sono costruiti uno dentro l’altro e sono separati da una sottile intercapedine nella quale è praticato il vuoto spinto; uno spazio molto sottile ma totalmente privo di qualsiasi tipo di particelle; per cui le agitate molecole del caffè caldo, non possono perdere la loro energia di movimento, cioè il loro calore, né per irraggiamento IR essendo le pareti interne speculari, nè scontrandosi con altre particelle dell’ambiente esterno, dalle quali sono separate dall’intercapedine vuota. Ne risulta evidente che se la nostra “Casa biosfera” è ridotta così combinata, il calore che continuiamo a generare in quantità smisurate e crescenti, non può più essere smaltito verso gli spazi siderali. Cosa che fino a qualche anno fa avveniva senza eccessivi ostacoli attraverso la salvifica finestra della nostra “Casa” che affaccia sull’universo. Questo ora non accade quasi più e per quel poco che forse ancora accade, né la grande scienza né le tante potenti agenzie spaziali, si preoccupano di cercare almeno di capire come siamo messi; cercando cioè di conoscere, in qualche modo che è certamente possibile, quanta parte del nostro calore riesce ancora a disperdersi attraverso quella finestra ormai quasi chiusa. Quel calore che produciamo in quantità smisurate, quotidianamente e nei tanti modi che riusciamo ad immaginare con le nostre sfrenate fantasie, a volte anche feroci e crudeli. Modi che per una notevole parte dei casi, sono relativi ad impieghi del tutto superflui, se non totalmente stupidi e spesso umanamente e ferocemente atroci".

Mi consenta di farle notare che di questa sua analisi non c’è alcuna traccia in nessun giornale e in nessuna televisione. Una interpretazione la sua, mai riferita da nessuno dei climatologi e divulgatori interrogati ormai quotidianamente da televisioni e giornali. Come fa ad essere sicuro che si tratta di un’analisi giusta?

"È giusta in quanto assiomatica! Le affermazioni e i princìpi che ne sono a fondamento sono infatti di per sé veri ed evidenti e non necessitano di alcuna dimostrazione. Temo che i molti climatologi e divulgatori che fanno quotidiana passerella in televisione, ma anche i molti scienziati che se ne occupano e ne parlano, non sanno per esempio, o dimostrano chiaramente di non sapere non parlandone, che il calore altro non è che movimento delle particelle atomiche o subatomiche di cui tutta la materia dell’universo è fatta; e trattandosi di un movimento che ha luogo nel più spinto vuoto interatomico, si conserva indefinitamente. A meno chè quelle particelle non perdano la loro energia irradiandola sotto forma di raggi infrarossi, oppure scontrandosi con altre particelle. È quindi evidente, ma purtroppo nessuno lo dice, che il calore generato dalle centinaia di migliaia di missili termobarici, dai potenti motori di un jet o delle grandi navi o dai troppi carri armati in circolazione ovunque, è solo destinato a diluirsi; e diluendosi ci fa credere che sparisce, ma in realtà non fa altro che accumularsi; e ultimamente lo sta facendo con insospettata e veloce progressività. Per cui la temperatura della nostra “Casa” non può che continuare a crescere senza alcun limite, perché i gas serra che continuiamo a produrre insieme con il calore delle nostre macchine, in quantità smisurate e crescenti, non può più essere smaltito negli spazi siderali; sia perché oltre la biosfera c’è il vuoto assoluto, sia perchè le salvifiche finestre che affacciano sull’universo, sono sempre più sbarrate. Finestre salvifiche perché attraverso esse poteva essere disperso nello spazio, almeno il calore generato sotto forma di raggi infrarossi dalle nostre macchine di pace e di guerra".

Se tutto ciò è vero, come spiega l’assordante silenzio della comunità scientifica?

"Molto probabilmente anche per questa analisi, per la quale ha espresso i suoi dubbi, arriverà una qualche autorevole conferma quando sarà ancora più tardi di quanto non sia già oggi. Sono certo che accadrà, come è già accaduto per altre mie analisi, nel 2018 e nel mese di luglio scorso. Il mese di novembre del 2018, La Repubblica e Il Corriere della Sera dettero notizia che secondo una ricerca di due scienziati americani (delle università del Colorado e del Montana), il rallentamento della rotazione della Terra allora in atto, era all’origine dell’evidente aumento della complessiva sismicità planetaria. Tale stessa identica cosa, l’avevo intuita e pubblicamente riferita e scritta su giornali e televisioni oltre che sul mio blog, nel 2010; quindi ben otto anni prima dei due scienziati americani. Chi vuole averne prova può consultare il mio blog (https://perchelaterrasirestringe.wordpress.com) accedendo anche alla pagina della rassegna stampa, ove trova i miei articoli di allora e i video delle interviste nelle varie televisioni regionali. Anche nel mese di luglio scorso ho potuto prendere atto di un’altra autorevolissima conferma di una mia analisi, sempre del 2010, nella quale sostenevo con argomenti di fondata certezza, che il cambiamento climatico, oltre ai noti disastri che stiamo patendo sempre più tragicamente, causava anche il rallentamento della rotazione terrestre. Analisi, che trascorsi 14 anni da quando la resi pubblica, è stata pienamente confermata da cinque docenti di università di Canada, Stati Uniti e Svizzera. Lo hanno confermato con una loro ricerca pubblicata il 15 luglio scorso sulla rivista scientifica PNAS; organo ufficiale dell’Accademia Americana delle Scienze".

Ma rispetto a tutto ciò c’è una qualche prevenzione possibile?

"Mi spiace deluderla, ma non vedo all’orizzonte alcuna possibilità di prevenire la catastrofe che ci aspetta; soprattutto perché non si intravede una volontà anche minima di almeno provare ad evitarla. Con l’appello all’ONU di cui ho già detto, ho provato a suggerire al segretario generale Antonio Guterres una possibile e forse ancora utile strategia, ma non ho avuto alcuna risposta; neanche almeno una minima cortese risposta di semplice presa d’atto. Una strategia della quale riporto qui di seguito una breve sintesi, ma della quale si può avere una conoscenza più completa leggendo l’appello all’ONU riportato nel mio profilo Facebook. Una proposta che implica una preliminare risoluzione ONU, con la quale finanziare e dare corso ad una ricerca congiuntamente condotta dalle agenzie spaziali dei Paesi tecnologicamente più avanzati, intesa a conoscere la residua permeabilità al calore della cappa di CO2 che avvolge la biosfera. Si dovrà poi porre tale quantità di calore come soglia non più superabile per l’intero pianeta. Spetterà poi alla stessa ONU trovare il modo affinchè la complessiva produzione mondiale di calore non superi tale soglia. Sarà certamente difficile ma se si vorrà salvare il pianeta la soluzione la dovranno trovare. Si pensi oltretutto al potente deterrente di pace che avrebbe una risoluzione dell’ONU, che prendendo atto di questa semplice evidenza scientifica, imponga a tutti i Paesi aderenti, il bando di almeno tutte le fonti di calore non strettamente indispensabili alla Vita: insieme a tante inutili e stupide ma diffusissime attività umane, niente più missili termobarici, niente più bombe nè carri armati nè cacciabombardieri; e soprattutto niente più distruzioni, cui dovranno seguire epocali ricostruzioni, voraci divoratrici di energia e produttrici di smisurate quantità di calore. Sono consapevole che si tratta di una ingenua e fantasiosa proposta; che non solo non ha alcuna probabilità di essere attuata, ma neanche di essere semplicemente presa in considerazione. Quindi caro Direttore non ci resta che aspettarci il peggio".

Ma che tipo di peggio dovremmo aspettarci. Per esempio da qui al 2050?

"Dando per scontato che nulla di utile sarà fatto, possiamo solo aspettarci una lenta ma inesorabile crescita della temperatura della nostra “Casa”; con tutti i connessi tragici eventi del tipo che abbiamo comunque avuto già modo di patire; pur se di fatto finora molto blandamente".  

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