Spinta al rialzo sui prezzi alla produzione rilevanti anche in Molise
CAMPOBASSO. Dopo il briefing della mattina con la stampa, presentato ieri pomeriggio a Campobasso, presso l'aula magna dell'UniMol, il Rapporto annuale "L'economia del Molise", pubblicazione attraverso la quale la Banca d'Italia mette periodicamente a disposizione delle istituzioni, del mondo accademico e di quello economico i risultati della ricerca condotta a livello locale.
Nel corso del 2021, si legge nel documento, l’attività economica in Molise è tornata a crescere, dopo la marcata flessione dovuta all’insorgere della pandemia, beneficiando, come nel resto del Paese, del progredire della campagna vaccinale, dell’allentamento delle misure per il contenimento dei contagi e del miglioramento del clima di fiducia.
Tuttavia, la rapidità della ripresa si è accompagnata, nella seconda parte dell’anno, all’emergere di tensioni nei mercati delle materie prime e dei semilavorati, con effetti sui tempi e sui costi di produzione delle imprese e sulla spesa energetica delle famiglie.
Lo scoppio del conflitto in Ucraina, poi, ha prodotto un inasprimento di tali tensioni, generando significativi rischi al ribasso per la crescita.
A livello di quadro macroeconomico, va osservato come l’aumento del prodotto interno lordo, stimato da Prometeia per il 2021, sia stato del 5,9 per cento, analogo a quello del Mezzogiorno, ma inferiore alla media nazionale; vi ha contribuito l’espansione della domanda interna e la prosecuzione della crescita delle esportazioni, trainate dal comparto automobilistico e dal recupero delle vendite estere dei prodotti chimici.
Secondo Banca d'Italia, le spinte al rialzo sui prezzi alla produzione nel corso della ripresa sono state rilevanti anche in Molise, sebbene più contenute rispetto al Paese.