Il futuro della pesca a strascico in bilico, «Difendere il settore ad alta voce»

Braccio di ferro lun 27 marzo 2023
Lavoro ed Economia di La Redazione
2min
I pescherecci a Termoli ©Termolionline
I pescherecci a Termoli ©Termolionline

TERMOLI. Anche il mondo della pesca vive le sue fibrillazioni in sede comunitaria e riguardano a cascata tutte le marinerie italiane.

Federpesca è stata presente a Bruxelles con l’Alleanza europea per la pesca a strascico (EBFA) per ribadire che il Piano d’Azione “Proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e resiliente” presentato dalla Commissione europea rappresenta un attacco frontale alla pesca e mette a repentaglio l’approvvigionamento, sicurezza e autosufficienza alimentare dell’Ue. L’EBFA si è riunita il 20 marzo a Bruxelles per un incontro con le autorità nazionali competenti in materia di pesca, tra cui la Rappresentanza italiana a Bruxelles, per discutere la portata, il percorso e l’impatto delle politiche della pesca proposte dalla Commissione.

L’incontro si è tenuto a seguito del Consiglio Agricoltura e Pesca dell’Ue, durante il quale il “pacchetto pesca” presentato dalla Commissione europea il 21 febbraio 2023 è stato al centro della discussione. Il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha qui sottolineato come sia necessario rivedere il Piano di Azione, in particolare per quanto riguarda il rispetto dell’obbligo di sbarco delle catture involontarie e l’eliminazione graduale della pesca a strascico.

L’obiettivo di eliminare gradualmente i pescherecci a strascico da tutti i SIC/Natura 2000 (in espansione), e che in prospettiva annunciata riguarderà anche le aree al di fuori delle Aree Marine Protette” va a colpire direttamente un settore che in Europa contribuisce per il 25% agli sbarchi totali di prodotti ittici e al 38% dei ricavi, con 7.000 imbarcazioni (di cui circa 2000 italiane).

La domanda che non viene soddisfatta dal prodotto nazionale verrebbe colmata dal prodotto importato, da Paesi in cui vigono regole meno rigide sulla gestione della pesca. «L’obiettivo della Commissione di eliminare gradualmente la pesca a strascico è chiaramente sproporzionato, ingiustificato e non basato su dati scientifici aggiornati e verificati, oltre ad essere una politica assolutamente miope per garantire l’approvvigionamento alimentare dei Paesi Ue - ha dichiarato la direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, che ricordiamo di recente a Termoli, nell’ambito di un progetto educativo - per questo abbiamo voluto essere a Bruxelles per difendere il settore e far sentire la nostra voce. Ringraziamo il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e la Rappresentanza Italiana a Bruxelles per il sostegno dimostrato al settore ittico italiano, affinché sia garantito un futuro sostenibile non solo a livello ambientale, ma anche economico e sociale», ha concluso la direttrice Biondo.

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