«La Gigafactory di Termoli rappresenta il primo vero tentativo di innovazione»

Politiche industriali mar 05 marzo 2024
Lavoro ed Economia di La Redazione
3min
L'insediamento Stellantis ©termolionline.it
L'insediamento Stellantis ©termolionline.it

TERMOLI. Le parole del segretario nazionale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, hanno stimolato anche la dirigenza territoriale dei metalmeccanici Cisl a offrire uno spaccato del mondo industriale, con diretto riferimento alla Gigafactory, l’insediamento “del futuro”, sotto ogni profilo, nel basso Molise, attraverso le parole del segretario regionale della Fim-Cisl, Marco Laviano. «Le indecisioni e i ritardi sulle politiche industriali italiane non stanno facendo bene né al nostro Paese tantomeno alla nostra regione, sempre più povera di attrattività verso grandi investitori.

La sfida più grande e l'opportunità che tutti attendiamo resta l'insediamento della terza gigafactory europea di Acc sul territorio molisano, i tavoli ministeriali del settore automotive nonostante le querelle dialettiche continuano ad andare avanti, ma troppo a rilento. Come Fim crediamo che la politica debba fare la sua parte, ha una grande responsabilità a garanzia dell'immenso valore aggiunto, che il settore metalmeccanico restituisce al nostro sistema socioeconomico sia in termini di occupazione che in termini di prodotto interno lordo. Il colosso Stellantis muove le fila nel settore automotive e per noi resta un punto cardine della sana occupazione nel nucleo industriale termolese, i piani industriali e il progetto di decarbonizzazione vanno avanti ed il 2030 è davvero alle porte. Apprezziamo l’impegno da parte del gruppo a garantire produzioni importanti per il nostro paese a fronte di incentivi da parte del governo, ma sono produzioni che non possono esser considerati una panacea a tutti i mali di un settore che vede la concorrenza spietata dei mercati asiatici e statunitensi, che vede forti difficoltà nella catena di forniture ed una forte dipendenza dai mercati extraeuropei.

Purtroppo se dovesse arrivare la conferma nelle prossime elezioni al Parlamento europeo di non dare libertà di scelta agli Stati e proroghe al motore endotermico con nessuna eccezione, vedi biocarburante e soluzioni alternative, il valore aggiunto della filiera industriale e produttiva dell’auto perderà ancor prima l’eccellenza dell’industria italiana nel panorama mondiale. Come Fim da tempo sosteniamo che sia giusto puntare allo zero emissioni di Co2 e quindi favorire la transizione ecologica senza metterla troppo in discussione, ma deve essere una transizione sostenibile ed equa, serve pianificazione serve attenzione e servono strumenti a sostegno di lavoratori ed aziende, per evitare ripercussioni negative sotto l'aspetto sia produttivo che occupazionale. Il tema del rinnovabile e dei costi dell’energia restano centrali e spesso non tenuti in considerazione, ma oggi sono il motore delle grandi aziende ed impattano negativamente sui bilanci di esercizio. Ci tengo a sottolineare come la Gigafactory di Termoli rappresenti il primo vero tentativo di innovazione, di cambiamento e di prospettive industriali, sarà una sfida ma anche una grossa opportunità.


Siamo in attesa di continuare a marzo (per il 14 c’è la nuova convocazione, ndr) la trattativa al Mimit per garantire la salvaguardia dei posti occupazionali, e lo spostamento delle figure professionali da Stellantis ad Acc, e pensiamo che fare oggi demagogia di partito fa più male che bene a chi invece sta provando a dare un futuro a questa regione. Favorire gli insediamenti industriali vuol dire anche offrire soluzioni e strumenti, anche nate da eventuali preoccupazioni in tema di materia di salute e sicurezza ambientale. una realtà nuova come quella di Acc nasce con idee chiare, consapevoli di quello che si dovrà realizzare. Non possiamo immaginare che la nuova Joint Venture non conosca eventuali rischi legati al tipo di produzioni e quindi strutturarsi per un nucleo produttivo con i più alti standard di sicurezza.

Pur rimanendo, quindi, fiduciosi su quanto ci è stato presentato da Acc durante gli scorsi appuntamenti in sede ministeriale a Roma, come sindacato vigileremo costantemente sul nuovo processo produttivo di celle di batterie. 

C’è bisogno di creare sviluppo per la nostra regione e di farla crescere nel core business, le promesse non bastano più, i posti di lavoro sono sempre meno se non addirittura azzerati, così come è in netta decrescita il dato demografico.

Il Molise resta strategicamente centrale per le attuali produzioni dì Stellantis ma quello che chiediamo e sui saremo intransigenti è che rimanga centrale anche per Acc e per quelle nuove opportunità che nasceranno grazie alla transizione all’elettrico».

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