Esuberi volontari, «Su Stellantis si guardi alla luna e non al dito che la indica»

Controcanto mar 02 aprile 2024
Lavoro ed Economia di La Redazione
3min
Lo stabilimento Fca-Stellantis di Termoli ©Termolionline.it
Lo stabilimento Fca-Stellantis di Termoli ©Termolionline.it

TERMOLI. Sulla materia degli esuberi Stellantis, c’è chi sostiene: «Si guardi alla luna e non al dito che la indica», a esprimersi così è il segretario generale della Fismic-Confsal Roberto Di Maulo.

«Non riusciamo a capire lo stupore provocato dagli Accordi che stiamo realizzando per ottenere un percorso di accompagnamento alla pensione dei lavoratori; accompagnamento che ricordiamo essere non oppositivo da parte dei lavoratori, ovvero significa che vige il principio della volontarietà. Il vero problema, invece, dovrebbe essere rivolto nei confronti del Governo Meloni, il quale ha deciso in modo inopportuno di non rinnovare per il 2024 il contratto di espansione, unico elemento che avrebbe potuto permettere il ricambio tra le vecchie generazioni e le nuove, poiché prevedeva che ogni 3 accompagnamenti alla pensione vigeva l’obbligo per l’azienda di fare un'assunzione incentivata.

Troppo facile guardare il dito che indica la luna, e dimenticare che il vero problema è la luna e non il dito. Altrettanto si può dire degli ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore auto: come Fismic-Confsal stiamo richiedendo da mesi che si superino i limiti previsti dall’attuale legislazione imposti all'utilizzo degli ammortizzatori sociali, e che si tolga soprattutto per le Pmi dell’indotto il costo che ogni azienda deve pagare al mese per poter accedere alla cassa integrazione. Sono mesi che richiediamo e mesi che continuiamo a non ricevere risposta da parte di un Ministro che è più impegnato a ricercare improbabili secondi produttori per il nostro Paese, piuttosto che a fornire quelle risposte che sono a portata di mano e che, la prossima settimana, negli incontri di settore, richiederemo nuovamente con forza. Diciamo, infine, al Ministro Urso che il secondo produttore non risolverebbe nemmeno uno

dei problemi che abbiamo, perché l'eventuale insediamento di un secondo produttore di autoveicoli non sfornerebbe una macchina prima del 2028, che se cinese non si servirebbe di un grammo di indotto italiano e che, se fosse un produttore di utilitaria, rischierebbe soltanto di cannibalizzare una parte di quel mercato oggi coperto in maniera egregia dalla Panda e dalla 500. A Stellantis chiediamo di confermare, negli incontri di settore previsti per la prossima settimana, la produzione a Mirafiori di tutto il ciclo (elettrico, endotermico ed ibrido) delle 500 e di fornire i tempi per l'avvio delle Maserati; chiediamo anche che per Pomigliano venga confermato che alla produzione della Panda fino al 2027, si sussegua un nuovo modello che consenta la piena occupazione e richiederemo che per la Gigafactory di Termoli finalmente si dia una certezza occupazionale ai lavoratori oggi impiegati a produrre motori da parte di Acc, mettendo anche in campo quegli strumenti di reskilling e upskilling previsti dal programma Gol, finanziato per oltre 5miliardi per i prossimi anni.

Queste sono le richieste con cui ci presenteremo ai Tavoli di settore la prossima settimana». Ma ci sono altri settori che discutono di fuoriuscite volontarie, «Si è tenuto in modalità ibrida con la massima partecipazione, l'Attivo dei delegati Fismic-Confsal interessati dal contratto Ccnl Federmeccanica-Assistal, volto alla discussione e approvazione dell'ipotesi della Piattaforma di rinnovo del contratto.

Oltre 400 delegati hanno approvato all'unanimità il testo, che verrà inviato e presentato alle controparti. La piattaforma proposta è stata studiata da noi attraverso il vero ascolto dei lavoratori, ed è costituita da proposte che riteniamo

innovative. Abbiamo focalizzato l'attenzione su molti temi, come la gender equality, il miglioramento delle relazioni sindacali, le modifiche e variazioni della difficile gestione di Metasalute e degli orari di lavoro. In particolar modo, noi riteniamo che lo slogan “più salario meno orario”, non sia corretto, non chiediamo la riduzione dell’orario di 35 ore, ma più Par (ulteriori 24 ore all'anno, da poter accumulare), per creare sì una riduzione di orario di lavoro, ma che sia più gestibile da parte aziendale e anche dei lavoratori», commenta Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal. «Tutti i nostri delegati hanno approvato la proposta di piattaforma al termine di una mattinata con altissima partecipazione, dove si sono susseguiti interventi e dibattiti interessanti. Questo coinvolgimento certifica che i nostri delegati, e di conseguenza i moltissimi lavoratori che rappresentiamo, vogliono e devono ricevere il giusto potere contrattuale». Nei prossimi giorni terremo assemblee nei luoghi di lavoro e volantinaggi davanti gli ingressi e poi invieremo le richieste di rinnovo a Federmeccanica e Assistal.

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