Coldiretti Molise al Brennero con oltre cento agricoltori per tutelare il Made in Italy
CAMPOBASSO. Anche Coldiretti Molise è presente al valico del Brennero per fermare l’invasione di prodotti alimentari stranieri spacciati per italiani che creano distorsioni di mercato e mettono a rischio il futuro dell’agroalimentare tricolore. Gli agricoltori della Coldiretti, guidati dal presidente Ettore Prandini, stanno verificando e continueranno a verificare fino a domani il contenuto di tir, camion frigo, autobotti in ingresso nel nostro Paese con la collaborazione determinante delle forze dell'ordine.
Per smascherare il "Fake in Italy" a tavola hanno lasciato le loro aziende anche oltre cento agricoltori e allevatori soci di Coldiretti Molise con il Presidente regionale, Claudio Papa, il vice Presidente regionale, Adamo Spagnoletti, nonché il Direttore regionale Aniello Ascolese. La due giorni del Brennero, sottolinea Coldiretti Molise, scaturisce dagli arrivi incontrollati di alimenti dall’estero che spesso non rispettano le stesse regole di quelli nazionali e fanno concorrenza sleale alle produzioni italiane determinando il crollo dei prezzi pagati agli agricoltori.
Secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa al Brennero, oltre otto italiani su 10 (83%) chiedono lo stop alle importazioni di prodotti agroalimentari che non rispettano le stesse regole di quelli italiani in materia di sicurezza alimentare, ambientale e di tutela del lavoro. Per questo Coldiretti ha lanciato una raccolta firme per chiedere una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza di quanto portiamo in tavola. Una campagna che potrà essere sostenuta firmando in tutti i mercati contadini di Campagna Amica e negli uffici Coldiretti e sarà promossa anche sui social media con l’hashtag #nofakeinitaly.
“Anche Coldiretti Molise – ha affermato il Presidente regionale Claudio Papa - è presente al Brennero per difendere il vero Made in Italy dalle falsificazioni dei prodotti agroalimentari immessi sul mercato come italiani ma che di italiano hanno solo il nome. Una truffa – ha aggiunto - a danno di produttori e cittadini che ha un impatto devastante sulla nostra economia e sulla sicurezza alimentare di tutto quanto, come consumatori, portiamo a tavola”.
Il vice Presidente Spagnoletti ha posto l’accento sull’importanza della giusta remunerazione dei produttori; un obiettivo che, ha sottolineato, “è possibile raggiungere se gli imprenditori agricoli stanno insieme, collaborano ed evitano inutili divisioni, lavorando nel comune obiettivo di produrre ed immettere sul mercato le nostre tante eccellenze al giusto prezzo tanto per il produttore che per il consumatore”.
“Appare quindi perentorio – gli ha fatto eco il direttore Ascolese - blindare l’obbligo di etichettatura, quindi la riconoscibilità e tracciabilità dei nostri prodotti. Una tutela che viene ogni giorno messa in dubbio dall’ingresso nel nostro Paese di tantissime produzioni che sfruttano il nome del Made in Italy e rubano il valore alle nostre imprese. Coldiretti – ha concluso - non si fermerà qui: da domani avvieremo una grande raccolta di firme a livello europeo per una normativa comunitaria a tutela dell’agricoltura e dei consumatori”.