Giornata dell'orgoglio Coldiretti: in trincea contro cinghiali, rinnovabili e concorrenza sleale
TERMOLI. Oggi, 30 aprile 2024, presso il Grand Hotel Rinascimento di Campobasso, si è tenuta la giornata nazionale “Orgoglio Coldiretti”. La manifestazione, svoltasi oggi in tutte le provincie italiane, ha visto la partecipazione di varie centinaia soci agricoltori e allevatori giunti da tutta la regione per festeggiare gli 80 anni dalla nascita della Coldiretti (avvenuta il 30 ottobre 1944). Una giornata che ha fornito anche l’occasione per riflettere sulle vittorie riportate e sulle problematiche che oggi affliggono il settore primario anche in Molise.
La giornata “Orgoglio Coldiretti” ha fornito una panoramica a tutto tondo della maggiore Organizzazione professionale agricola d’Italia e d’Europa, consentendo di valutare anche le azioni da mettere in campo nel prossimo futuro a livello europeo, nazionale e regionale nell’interesse di aziende e cittadini/consumatori.
“La nostra Organizzazione ha 80 anni ma non li dimostra – ha detto il presidente regionale, Claudio Papa – da quasi un secolo lavoriamo sempre nell’interesse della categoria: dalla riforma agraria, voluta fortemente dal nostro fondatore Paolo Bonomi, all’esproprio ai latifondisti di oltre due milioni di ettari consegnati ai contadini, fino alla legge di orientamento del 2001 che ha consentito a tutti gli agricoltori di essere finalmente riconosciuti come produttori di cibo e dunque aventi il diritto di venderlo direttamente, senza intermediazioni”.
La nascita della fondazione Campagna Amica è stata, in tal senso, un punto di svolta che oggi vede un capillare sistema di vendita diretta con mercati contadini all’aperto o al coperto, come quelli di Campobasso ed Isernia, che consentono ai nostri produttori di effettuare la vendita diretta, dando corpo, grazie alla Legge di Orientamento, ad una multifunzionalità aziendale che va a beneficio di produttori e consumatori che sanno di acquistare vero cibo made in Italy e a km zero.
Ma tutto ciò non basta perché, ha rimarcato il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, “la difesa del made in Italy agroalimentare passa anche per il principio di reciprocità per ottenere il quale Coldiretti ha lanciato una petizione popolare per chiedere una legge europea che preveda l’etichetta di origine obbligatoria per ogni prodotto agroalimentare che voglia entrare nel mercato UE. “Una battaglia che, partita dal Brennero non molti giorni fa – ha aggiunto il vice Presidente regionale, Adamo Spagnoletti – proseguirà anche nei porti dove arrivano grano e altri prodotti esteri perché – ha aggiunto - se le regole non sono uguali per tutti si distrugge la competitività delle imprese italiane e locali che rispettano tutte le norme su qualità e lavoro”.
Ma l’impegno di Coldiretti non si fermerà di certo qui. Uno dei problemi più grandi per l’agricoltura italiana è oggi rappresentato dall’invasione dei cinghiali (in Molise se ne contano oltre 40mila); “selvatici – ha spiegato il presidente provinciale di Campobasso, Giacinto Ricciuto - che distruggono i raccolti, la biodiversità e costituiscono un grande problema anche per l’incolumità dei cittadini, causando incidenti stradali e spingendosi sempre più nei centri abitati”.
A ciò si aggiunge il rischio di diffusione della Psa (Peste suina africana) di cui i cinghiali sono i maggiori vettori. Dunque un problema, questo dell’aumento incontrollato dei cinghiali, che va risolto al più presto e che, al di là dalle misure normative tese a contenerne il numero (ad esempio il selecontrollo o la caccia di selezione) necessitano di interventi straordinari, in mancanza dei quali l’Organizzazione si vedrà costretta a mettere in campo, con i propri associati, un’azione sindacale “dirompente”.
Vi sono poi altre questioni che necessitano di interventi urgenti e risolutivi come il proliferare di parchi fotovoltaici ed eolici che troppo spesso “rubano” suolo fertile vocato anche a produzioni di eccellenza, senza considerare le distorsioni di mercato causate dalle cifre esorbitanti offerte dalle multinazionali agli agricoltori per l’affitto dei terreni da impiegare per la produzione di energia al posto di quella di cibo.
Ma la difesa dell’ambiente passa anche per il corretto uso delle risorse idriche, specie in un periodo come quello che viviamo caratterizzato da cambiamenti climatici con eventi estremi e una sempre maggiore siccità. Da anni Coldiretti chiede la realizzazione di piccoli invasi per conservare l’acqua ed utilizzarla nei periodi di siccità ma grande attenzione va riservata anche ai Consorzi di Bonifica che ad oggi amministrano l’“oro blu”. Questi enti devono essere messi in condizioni di poter operare al meglio e la situazione debitoria in cui versa ad esempio il Consorzio del Basso Molise necessita di un intervento da parte della Regione, più volte richiesto da Coldiretti, che possa consentirgli di erogare servizi in maniera efficiente.
Molto importante, infine, la Politica agricola comune (Pac). “La sua semplificazione – ha affermato il presidente provinciale di Isernia, Mario Di Geronimo - è un primo passo che però ora va rafforzato con un alleggerimento ancora più netto dei troppi adempimenti burocratici che gravano sulle spalle delle aziende, costrette a spendere un terzo del proprio tempo per stare dietro alle ‘carte’”. Non va dimenticato che la revisione della Pac è il risultato delle mobilitazioni pacifiche della Coldiretti che hanno portato anche recentemente migliaia di agricoltori in piazza a Bruxelles, fra cui anche imprenditori molisani, ottenendo anche la proroga degli aiuti di stato, nell’ambito del quadro temporaneo per l’Ucraina. Una misura necessaria per arrivare a una moratoria dei debiti per le imprese agricole colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e da un corrispondente ed insostenibile calo dei prezzi agricoli.