Stellantis, «Il Governo convochi gli incontri di stabilimento rinviati il mese scorso»

Il monito mer 15 maggio 2024
Lavoro ed Economia di La Redazione
2min
Lo stabilimento Fca-Stellantis di Termoli ©TermoliOnLine
Lo stabilimento Fca-Stellantis di Termoli ©TermoliOnLine

TERMOLI. «Il Governo convochi gli incontri di stabilimento rinviati il mese scorso e completi il confronto già avviato, per poi definire entro giugno l’accordo di sviluppo e vincolare Stellantis e Istituzioni, ad investimenti e nuovi modelli». E’ questo il monito che arriva dal coordinamento nazionale della Fim-Cisl.

«Il Governo convochi gli incontri di stabilimento rinviati il mese scorso e completi il confronto già avviato, per poi definire entro giugno l’accordo di sviluppo e vincolare Stellantis e Istituzioni, ad investimenti e nuovi modelli. Il coordinamento nazionale Fim-Cisl del gruppo Stellantis si è riunito al fine di valutare la situazione complessiva degli stabilimenti e degli enti italiani e settore automotive.

La situazione del settore automotive sta ulteriormente peggiorando, oltre ai problemi causati dalla transizione verso l’auto ecologica-elettrica e digitale, si è aggiunto il calo delle vendite sui mercati che sta colpendo tutte le case automobilistiche europee. Come già denunciato dalla FIM-CISL (report delle produzioni del 1° trimestre 2024) la riduzione delle vendite sta investendo anche gli stabilimenti Italiani del Gruppo, con un aumento del ricorso della CIG.

Ha certamente influito negativamente sulle vendite il ritardo causato dall’approvazione legislativa dei nuovi incentivi per l’acquisto delle autovetture. Da noi sollecitato il Ministero del Made in Italy ha comunicato che entro 10 giorni verrà definitivamente approvato.

Riteniamo urgente concludere il confronto aperto in sede ministeriale necessario per definire l’accordo di sviluppo che vincoli Stellantis e Istituzioni del nostro Paese, a impegni precisi volti a portare i volumi produttivi degli stabilimenti italiani ad almeno 1 milione di veicoli, pari ad oltre il 40% delle attuali produzioni. Senza questo accordo, non ci sono le garanzie necessarie per poter invertire la situazione di difficoltà che sta attraversando Stellantis e il settore.

Nel mese di marzo 2024, dopo alcuni giorni di confronto, si sono conclusi i lavori dei cinque tavoli tecnici composti da sindacati, Istituzioni, Stellantis e Anfia, presentando le proprie proposte utili per l’accordo (mercato incentivi, future evoluzioni, competitività, efficientamento, energia, componentistica, lavoro e competenze R&S e centri di ingegneria). Nel mese di aprile 2024, come condiviso tra le parti, sono partiti gli incontri previsti per i vari stabilimenti e enti di Stellantis al fine di analizzare ed individuare le scelte necessarie per la crescita dei volumi produttivi. Si sono svolti gli incontri per Melfi (PZ), Torino e Atessa (CH), mentre devono essere ancora previsti gli altri stabilimenti.

Le intese al tavolo Ministeriale prevedevano che, conclusa la fase di approfondimento di tutti gli stabilimenti, si sarebbe dovuto aprire il confronto con il Governo, Stellantis ed Istituzioni per la stesura dell’accordo quadro di sviluppo con obiettivo di definire nuovi modelli e investimenti al fine di mettere in sicurezza l’occupazione e le prospettive degli impianti Stellantis, degli enti di ricerca e sviluppo e della componentistica dell’indotto automotive.

Al fine di concretizzare l’azione che abbiamo messo in campo in questi mesi, è necessario che il Ministero completi il confronto previsto per tutti gli stabilimenti, convocando le parti senza perdere ulteriore tempo. Si aprirà così l’ultima fase dove nessuno potrà sottrarsi alle proprie responsabilità a partire dai vertici e dalla proprietà di Stellantis.

Si dovranno definire impegni precisi con la relativa calendarizzazione di quanto concordato. Tutta l’energia e la forza che il sindacato e i lavoratori possono esprimere deve essere orientata a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati».

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