«L'azienda ha rotto il patto sociale coi lavoratori», si anima lo sciopero alla Fis di Termoli
TERMOLI. Nonostante l'azienda dichiari stupore per la protesta e lo sciopero di oggi davanti ai cancelli dello stabilimento Fis Spa, in via Massimo D'Antona - nel cuore del nucleo industriale di Termoli - Femca-Cisl e Uiltec, coi loro iscritti, sono pronti a dare battaglia e oggi annunciano l'adesione del 98% dei dipendenti, almeno per il primo turno e il "normale". Logica conseguenza, Tir fermi lungo la strada, perché non posso scaricare i materiali destinati alla fabbrica.
Carlo Scarati e Massimiliano Recinella, segretari di Uiltec e Femca-Cisl non arretrano di un millimetro, forte della presenza delle maestranze al loro fianco, ponendo criticità sulle relazioni industriali e parlando di rottura del patto sociale per il dietrofront sul riconoscimento al premio di risultato, la produttività legata al Mol, il margine operativo lordo che si è raggiunto in azienda.
Passaggio non di secondo piano, quello emerso oggi, il cambio di proprietà del gruppo, transitato in un Fondo, in luogo della famiglia che lo deteneva fino allo scorso anno. Insomma, cambiano gli attori e nuove regole d'ingaggio del rapporto azienda-parti sociali, che non stanno affatto bene a chi ha scelto di entrare nello stato di agitazione, col presidio di protesta di questa mattina, seguito da Termolionline in diretta Facebook.