Lavoratori portuali senza il nuovo contratto, alla stazione marittima il presidio di protesta
TERMOLI. Due ore di presidio, quelle che ieri mattina hanno animato la protesta sul mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro nel comparto portuale, organizzato dalla UilTrasporti allo scalo marittimo di Termoli, c’erano Stefano Marinelli, coordinatore regionale UilTrasporti Molise e il collaboratore territoriale Nicola Scafa.
Ennesima vertenza, dunque, di un’estate davvero incandescente sotto il profilo sindacale. «Dopo oltre 6 mesi di trattative siamo ancora ben lontani dal poter dare risposte concrete alle esigenze imprescindibili dei portuali italiani in merito al pieno recupero del potere d’acquisto e all’adeguamento normativo; il comportamento delle controparti, che appaiono quanto mai divise, ci spinge quindi ad attivare ulteriori forti iniziative di protesta con manifestazioni che si articoleranno a livello territoriale dal 1^ al 7 luglio e uno sciopero di 48 ore in tutti i porti nazionali oggi e domani». Così il segretario generale Marco Verzari e il segretario nazionale Giuliano Galluccio della Uiltrasporti commentano l’ennesima interruzione della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei porti, scaduto a dicembre.
«L’atteggiamento irresponsabile delle parti datoriali per noi configura un evidente attacco al contratto collettivo nazionale dei porti, che da anni rappresenta un elemento regolatore fondamentale del sistema portuale italiano non solo per le imprese ma anche a garanzia del lavoro. Restiamo come sempre disponibili – concludono Verzari e Galluccio – a proseguire il confronto che però rispetti le lavoratrici e i lavoratori e metta al centro la loro dignità».
Sulla manifestazione che ha luogo al porto di Termoli, il coordinatore regionale Stefano Marinelli ha spiegato che «Considerato lo stato di agitazione aperto l'11 marzo, a causa dello stallo in cui versa il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale scaduto lo scorso 31/12/23, nel ribadire la necessità e la ferma convinzione di arrivare al più presto alla sottoscrizione del nuovo Ccnl dei lavoratori dei Porti, la cui tenuta è messa a serio rischio durante questo rinnovo, e proprio per questo valorizzando l'impegno del Ministero del Trasporti su tale vertenza, la segreteria nazionale facendo proprio il malessere dei lavoratori portuali proclama un'azione di mobilitazione dell'intero settore portuale (dipendenti delle imprese ex artt. 16, 17, 18 L. 84/1994, delle Autorità di sistema Portuale e delle ex società di interesse generale che applicano il Ccnl dei lavoratori dei porti».