Indotto Stellantis, UilTrasporti chiede un tavolo di confronto a Regione e Comune

In trincea mer 31 luglio 2024
Lavoro ed Economia di La Redazione
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UilTrasporti Molise ©TermoliOnLine
UilTrasporti Molise ©TermoliOnLine

TERMOLI. La crisi automotive colpisce anche l’indotto, per cui già c’era stata a fine marzo scorso una protesta riferita alla ditta Albasan, partendo proprio da questa presenza nello stabilimento Stellantis, la UilTrasporti Molise, con Stefano Marinelli e Pietro Angileri, hanno scritto alla Regione Molise e al Comune di Termoli, chiedendo l’insediamento di un tavolo di concertazione al Plant Stellantis di Termoli.

«Con la presente teniamo a esprimere la propria preoccupazione per il destino delle aziende metalmeccaniche reginali votate all’Automotive ed in particolare al Plant di Stellantis che insiste nell’area industriale di Termoli. È noto a tutti che da qualche anno si paventava un progetto di riconversione entro il 2024 dell’azienda in una Gigafactory e la questione aveva generato in ogni caso preoccupazione per la potenziale riduzione del personale. Apprendiamo da qualche settimana di un ulteriore rinvio di un anno per questioni che sembrerebbero dovute ad un calo delle immatricolazioni. “Scelte industriali” si dirà, ma che destano preoccupazione sul destino di quest’azienda e di tutti i lavoratori che vi orbitano intorno.

È inoltre doveroso sottolineare il calo sistemico della produzione attuale di motori e cambi trascinato dalla medesima crisi di immatricolazioni.

Ci chiediamo quale sia il futuro per il Plant di Termoli e vi chiediamo di voler organizzare un incontro volto a concertare tra parti datoriali, corpi intermedi e politica finalizzato a ricercare eventuali soluzioni da mettere a terra per arginare il dramma che la Regione Molise potrebbe dover affrontare in caso una delle più grandi aziende del territorio dovesse per le più svariate ragioni decidere di delocalizzare o chiudere la produzione.

Ricordiamo infine che unitamente alle circa 2.200 risorse umane direttamente assunte dalla società si aggiungono un cospicuo numero di aziende dell’indotto e servizi che fanno lievitare in maniera esponenziale il numero di famiglie direttamente interessate da un potenziale disastro sul territorio posto che la questione rappresenta una fetta importante del Pil Regionale».

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