«Governo e Stellantis smettano di litigare, noi siamo pronti a tutto»

Il presidio gio 12 settembre 2024
Lavoro ed Economia di Emanuele Bracone
2min
I segretari nazionali intervenuti a Termoli ©Termolionline
I segretari nazionali intervenuti a Termoli ©Termolionline
Il presidio nazionale Stellantis in piazza Monumento a Termoli

TERMOLI. Piazza Monumento si colora delle bandiere delle sei sigle metalmeccaniche e nella manifestazione nazionale "Presidio Stellantis" si arringa al futuro dello stabilimento di Termoli, strategico nella proiezione della transizione elettrica per il gruppo automotive.

Di Gigafactory in Italia ne è prevista una, proprio qui, per questo la battaglia e la rivendicazione dei diritti assumono un connotato che va ben oltre i confini molisani.

Di questo sono consapevoli i rappresentanti sindacali, che hanno messo assieme circa 300 persone, non tutti dipendenti, con partecipazione dei rappresentanti istituzionali ai vari livelli di centrosinistra e il sindaco di Petacciato Antonio Di Pardo, intorno operai, sindacalisti, anche di sigle diverse da quella delle tute blu (ormai bianche) e i confederali.

Siamo onesti, almeno chi scrive si aspettava un colpo d'occhio più massiccio di partecipanti, ma via via che l'iniziativa prendeva corpo si sono aggiunte decine di persone, gli stessi organizzatori erano moderatamente soddisfatti.

Uno in fila all'altro, sono intervenuti Samuele Lodi, coordinatore nazionale auto Fiom; Stefano Boschini, coordinatore nazionale auto Fim-Cisl; Gianluca Ficco, coordinatore nazionale auto Uilm; Antonio Spera, segretario generale Ugl metalmeccanici; Sara Rinaudo, segretaria nazionale Fismic-Confsal; Umberto Damiano, segretario nazionale Acqf-r, prima di lasciare spazio agli interventi di carattere territoriale.

Quattro i temi principali incardinati, con domande rivolte a Stellantis, Governo e Acc, che martedì prossimo si confronteranno al Mimit, dopo la decisione di congelare il progetto di riconversione dello stabilimento fino a dicembre: in caso di mancate risposte ci sarà una mobilitazione che porterà allo sciopero, non potranno tirare a campare fino a dicembre senza dire cosa intenderanno fare, non sarà accettata la scelta di destinare i fondi Pnrr del Governo su partite diverse e si dovrà svoltare dal punto di vista tecnologico, per rendere la realizzazione delle batterie elettriche competitiva e non perdente in partenza.

Poi, a sintesi degli interventi, proposti in diretta Facebook da Termolionline, la chiosa unitaria: «Basta scontri fra Governo e Stellantis, la gigafactory di Termoli s’ha da fare! Con la manifestazione tenutasi oggi nel centro di Termoli abbiamo voluto rendere evidente che la costruzione della gigafactory non è solo essenziale per il futuro dei lavoratori ma di tutto il territorio. Noi chiediamo al Governo e a Stellantis di smetterla con le loro reciproche dannose polemiche poiché le conseguenze di questo colpiscono i lavoratori e l’industria del nostro Paese.

A Stellantis e ad Acc chiediamo di tenere fede agli impegni assunti, di confermare il progetto della Gigafactory. Sempre a Stellantis chiediamo inoltre di assegnare motori all'attuale fabbrica di meccaniche per poter agganciare i temi di una transizione che si annuncia quanto meno più lunga. Per nessun motivo i fondi pubblici stanziati per Termoli devono essere distratti: il pro getto industriale deve andare avanti. Se Governo e Stellantis non daranno risposte, metteremo in campo ogni iniziativa sindacale di cui siamo capaci».

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