«Noi al fianco dei lavoratori, ma tutti facciano sentire di più la propria voce»

Il braccio di ferro lun 14 ottobre 2024
Lavoro ed Economia di Emanuele Bracone
3min
Marcella Stumpo (Rete della Sinistra) ©Termolionline.it
Marcella Stumpo (Rete della Sinistra) ©Termolionline.it

TERMOLI. Non ha fatto mancato la sua voce, la consigliera comunale della Rete della Sinistra, Marcella Stumpo, al dibattito di sabato scorso organizzato dall’Usb sulla vertenza Stellantis, anche se l’ha fatto da remoto, con un contributo inviato da Milano, dov’era per motivi familiari.

«Come Rete della Sinistra abbiamo seguito sin dall'inizio l'evolversi della situazione Stellantis, già da quando si cominciò a parlare dell'arrivo della Gigafactory, che avrebbe risolto tutti i problemi occupazionali del settore. Presentammo una mozione in Consiglio comunale, rivolta all'allora sindaco Roberti, chiedendo che il procedimento di realizzazione e reale attuazione dello stesso dello stesso procedimento venisse monitorata e seguita con estrema attenzione, anche dal punto di vista ambientale, perché sappiamo tutti che la produzione di motori elettrici non è scevra da fattori che possono essere pericolosi per l'ambiente, date le materie prime adoperate.

Sapevamo benissimo che il numero di operai necessari a far funzionare un impianto totalmente elettrico è decisamente inferiore rispetto a quello di un impianto che produce motori endotermici, ma la risposta era di stare zitti e aspettare.

Ecco abbiamo aspettato e ora ci troviamo in questa situazione di assoluto pericolo, perché l'atteggiamento di Stellantis che sta solo rimandando. Intanto si chiede ancora cassa integrazione e questo non può che preoccupare i lavoratori e dovrebbe preoccupare molto di più le istituzioni locali, il governo e i sindacati confederali che finora mi sembra si siano mantenuti un po' fermi sulla richiesta di riattivare le linee esistenti, che come sappiamo sono praticamente smantellate. Non è soltanto questo che bisogna chiedere, bisogna capire tutti insieme quale può essere veramente il futuro dell'automotive a Termoli e deve essere un futuro che garantisca tutti gli occupati attuali, possibilmente sia anche di rilancio al settore e preveda quindi nuove occupazioni; riattivi l'indotto che è praticamente anch’esso smantellato e garantisca quindi il futuro di quello che è l'impianto assolutamente più importante di tutto il settore industriale, direi del Molise stesso.

Una scomparsa di questo settore di produzione sarebbe veramente qualcosa di devastante per il Molise e per chi ci lavora una vera e propria macelleria sociale, cosa che ci preoccupa grandemente è il fatto che le istituzioni locali non abbiano ritenuto di essere presenti a tutti i tavoli governativi, il fatto che gli stessi tavoli governativi siano stati all'inizio molto esitanti e molto accomodanti non ci rassicura perché non dimentichiamoci che dal momento stesso della sua nascita l'allora Fiat si è retta sostanzialmente sempre con grossi generosi contributi statali.

Ciò non toglie che sia stata importantissima per l'economia italiana anche da un punto di vista sociale di integrazione, allora con Torino che si riempì di lavoratori dal Meridione, che riuscirono poi molto faticosamente a essere accettati nel tessuto sociale, ma ora il problema è la transizione ecologica che rimane un tema assolutamente complesso e non è fatto di vuote parole, ma è fatto di decisioni che possono anche costare care, ma non possono costare care sulla pelle dei lavoratori.

Va affrontato a 360°, quindi noi riteniamo che la presenza delle istituzioni locali e la partecipazione attiva forte, con richieste precise tarate su quella che è la realtà del territorio, debba essere radicale e continua e per il momento non la vediamo, siamo naturalmente al fianco dei lavoratori, capiamo come possano sentirsi soli e confusi e magari tentati da quella che sembra essere l'unica l'unico modo di vedere garantito almeno per un po' il loro futuro, cioè l'incentivo ad andarsene, oppure accettare per i più giovani trasferimenti molto lontano da casa.

Tutto questo non ci sembra giusto perché Stellantis ha preso degli impegni, comunque, con il territorio e riteniamo che il governo debba dire veramente basta al fatto che qualunque azienda atterri in Italia ritenga poi di potersene impunemente andare dall'oggi al domani, facendo anche promesse vane, senza pagare il corrispettivo per quello che il territorio ha dato, qui ha dato tanto, con l'impegno dei lavoratori, noi come Rete della Sinistra chiediamo questo, chiediamo anche un coinvolgimento dello Stato, addirittura a noi piacerebbe che si parlasse anche di una nazionalizzazione, in modo che si esca da questo circolo perverso del privato che quando si alza la mattina decide di non investire più e di farlo in Francia e Germania come sta facendo, dopo avere promesso qui mari e monti.

Riteniamo ci debba essere una risposta forte, noi come Termoli bene comune-Rete della sinistra siamo assolutamente al fianco dei lavoratori, come abbiamo fatto fino ad adesso, continueremo a essere presenti in tutti i posti in cui ci è possibile ed esortiamo davvero le amministrazioni comunali e regionali a essere molto più propositive e diciamo anche un po' a battere più i pugni sul tavolo, nonché i lavoratori a essere presenti a qualunque richiamo di presidio, manifestazione, qualunque modo in cui si possa far sentire la propria voce, perché è indispensabile che ci sia la loro partecipazione».

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