Sciopero Stellantis: l'obiettivo unico è salvare il lavoro, sinergia tra parti sociali e amministratori
TERMOLI. È stato l'inno tricolore ad aprire la manifestazione sindacale di stamani davanti allo stabilimento Stellantis di Termoli. Paradossalmente, visto il modo in cui è stata organizzata, una manifestazione all'insegna dell'unità. Questo è l'elemento caratteristico dello sciopero nazionale promosso oggi davanti ai cancelli dello stabilimento Stellantis di Termoli da Ugl Metalmeccanici, Fismic-Confsal e Acqf-R. Per buona parte l'abbiamo seguita in diretta Facebook.
All'insegna dell'unità perché è stato rivendicato il diritto ad avere un lavoro da parte del basso Molise e del Molise in generale, ma non solo, a Termoli sono confluiti i rappresentanti sindacali del vicino Abruzzo.
Unità perché si sono mobilitati gran parte dei sindaci del basso Molise assieme a loro il senatore Costanzo Della Porta e il presidente del Cosib Piero Donato Silvestri.
All'insegna dell'unità perché nonostante ci siano due sponde sindacali che oggi scioperano contro la crisi d3l settore automotive, l'unico denominatore comune è quello del lavoratore, al centro del villaggio.
Gli amministratori del territorio che sono intervenuti hanno voluto lanciare questo messaggio oltre che di solidarietà e per quanto loro possibile visto che non hanno la competenza di sostegno verso la filiera istituzionale.
Gli interventi delle sigle che sono intervenute a questo presidio sono stati orientati a descrivere la situazione di stallo a livello produttivo e l'incertezza che regna riguardo le future produzioni.
Lo stop imposto al progetto Gigafactory fino alla primavera 2025 preoccupa tutti, perché è un segnale chiaro di come non si abbia l'idea di come far evolvere il comparto.
Allora gli appelli da più parti. Sono arrivati direttamente nelle sedi dell'Unione europea che con il green deal ha scandito la tabella di marcia e il cronoprogramma per mettere al bando i motori che hanno rappresentato, per decenni, il fiore all'occhiello di Rivolta del Re.
Nessuno vuole nemmeno sentire parlare della prospettiva che lo stabilimento si possa chiudere, perché sarebbe drammatico al tessuto socio-economico.
Le organizzazioni promotrici hanno apprezzato la presenza massiccia dei sindaci e del parlamentare. A loro passano la palla che si preannuncia con una difficilissima interlocuzione.
Interventi dei sindacalisti Giovanni Mercogliano, Domenico Guida, Gianluca Gagliardi, Giuseppe Saraceni, Gianni Silvaroli, Carmine Vasile, del senatore Costanzo Della Porta, dei sindaci di Termoli Nico Balice, di Petacciato Antonio Di Pardo, di Portocannone Francesco Gallo, del consigliere comunale e dipendente Stellantis Vincenzo Sabella, del presidente del Cosib Piero Donato Silvestri, tutti a tracciare una linea Maginot, nei rispettivi ruoli, a tutela della fabbrica, dell'indotto, del territorio di Molise e Abruzzo, con richiami anche alla Sevel.