Lettera di un operaio a John Elkann: «Cosa possiamo fare di concreto per non perdere il lavoro?»
TERMOLI. Lettera di un operaio che si rivolge direttamente al presidente di Stellantis perché molto preoccupato sulla situazione che si sta vivendo in fabbrica. Seppur con trascorsi ed esperienze sindacali, si propone come lavoratore, da qui la richiesta di non rivelare il suo nome.
«Gentilissimo presidente John Elkann, sono un operaio addetto ai motori qui a Termoli da 30 anni e ho l’onore di appartenere a questa grande Famiglia. Le vorrei rubare solo 5 minuti di tempo, credo che il nostro stabilimento, che ha più di mezzo secolo di vita, ne abbia diritto.
Innanzitutto colgo l’occasione per ringraziare tutta la sua famiglia, a cominciare dal cavaliere Giovanni Agnelli che a Torino quell’undici luglio 1899 fece partire con la sua visione la F.I.A.T. la quale grazie anche all’impegno degli eredi, ha contribuito al benessere del nostro Paese.
Dal 1973 anche Termoli e il nostro piccolo Molise ne hanno goduto appieno, tutti i Molisani hanno in famiglia qualcuno che ha lavorato direttamente o indirettamente in FIAT me compreso.
Io ho avuto mio padre che grazie al suo lavoro è riuscito a mantenere bene la famiglia e ha dare un’istruzione a noi figli. Per questo grazie ancora anche a nome di tanti miei corregionali.
Vengo al dunque, parte dello stipendio che guadagno in Stellantis lo investo nei viaggi insieme a mia moglie.
Vacanze solo all’estero, l’Italia vorremmo scoprirla una volta che saremo pensionati se Dio vuole (‘iidha sha’ allah , come dicono nei tanti Paesi arabi che abbiamo conosciuto). Consapevoli che conoscere nuove culture ci rallenta l’invecchiamento migliorandoci la salute fisica e mentale.
Tra i paesi visitati ultimamente ci sono anche quelli del Nord Europa, non a caso.
Da quando è uscita la notizia della Gigafactory a Termoli abbiamo iniziato a documentarci sulla mobilità elettrica e quale modo migliore se non andare sul posto e vedere se ciò che leggiamo di positivo risulti vero.
Con i nostri occhi abbiamo constatato che è vero e funziona.
Nel Nord Europa la mobilità elettrica va molto bene, una casa automobilistica va per la maggiore proprio perché è partita per prima.
E’ stata una esperienza bellissima, muoversi a piedi in queste città con il traffico ordinato senza sentire lo smog dei gas di scarico delle auto.
Se penso a ciò che respiriamo qui a Termoli con i mezzi pubblici e con gli automobilisti che si divertono ad accelerare nel centro cittadino con l’auto diesel (desuete e spesso con diesel agricolo), sto già male.
Siamo convinti che fra pochi mesi anche l’Italia andrà in quella direzione della mobilità elettrica, nonostante il Governo chieda a Bruxelles di posticipare tutto ciò, con conseguente danno dei lavoratori Italiani.
La politica fa finta di non sapere che non rispettare la direttiva Europea al 2050, ci costerà 5 volte di più che rispettarla.
Purtroppo oggi a Termoli a noi lavoratori rimangono solo 2 certezze:
la prima che abbiamo poco lavoro e molta Cig fino al 2028 (4 anni ) e la seconda che il progetto Gigafactory è al momento sospeso fino all’anno nuovo, senza nessuna certezza se si farà da noi, con la conseguenza di far rimanere senza reddito 2000 famiglie più tutto l’indotto nella nostro piccolo Molise, insomma una tragedia!
So che Stellantis oggi è una azienda leader internazionale e anche per questo è in linea con le direttive Europee per la lotta al cambiamento climatico, anzi fa di più anticipando al 2030 la sola produzione di auto sostenibili.
Bene, da parte dell’azienda la visione lungimirante c’è per salvare il pianeta, anche per non incorrere a sanzioni e per occupare il mercato in anticipo.
Però Presidente John Elkann, le chiedo due risposte se posso, anche a nome dei tantissimi colleghi che la pensano come me,
il suo gruppo è ancora disponibile ad investire in Italia se il Governo cambia idea rispettando appieno le direttive Europee, recuperando il ritardo che ha con gli altri Paesi che sono stati lungimiranti?
E noi lavoratori, che vogliamo il bene delle future generazioni contribuendo ad inquinare meno come ci dice l’Europa e nel frattempo aiutandole con il nostro salario, cosa possiamo fare di concreto affinché non perdiamo il lavoro?
Invece a coloro che al momento sono scettici vogliamo dire che il dubbio sull’elettrificazione, è da noi rispettato e considerato con la massima attenzione.
Del resto, può far germogliare curiosità e senso critico, ma anche falsi miti e timori irrazionali.
Di fronte a uno straordinario cambio di paradigma come l’elettrificazione dei trasporti, è naturale che possano nascere dei dubbi.
È sano ed è utile che l’avvento di una nuova tecnologia in un settore chiave come la mobilità stimoli interesse, riflessioni e interrogativi. Tuttavia, in un mondo sempre più caratterizzato da folate di informazioni frammentarie e non sempre corrette, consigliamo di documentarvi individuando fonti rigorose e autorevoli dove trovare le risposte che si cercano (ci sono le fonti).
Spendere qualche minuto su ciò che riguarderà la nostra vita e quella dei nostri cari, a nostro avviso è necessario.
Informatevi sui report, studi e approfondimenti che consentano a tutti di analizzare le molteplici sfaccettature della decarbonizzazione della mobilità.
Se farete ciò potrete smentire le tante fake news che circolano sull’auto elettrica, metterete a disposizione della collettività le informazioni che sono in costante aggiornamento, con dati ed evidenze scientifiche che spesso sono ad appannaggio di specialisti e addetti ai lavori.
Diffonderete la conoscenza su un tema così importante è essenziale e magari alimenterete un dibattito pubblico serio e consapevole.
La mobilità elettrica è un tema globale che, volenti o nolenti, non può essere ignorato.
Un treno che accanto ai ben noti benefici ambientali porta con sé delle straordinarie opportunità industriali e occupazionali per i Paesi che le sapranno cogliere. Una rivoluzione simile non si costruisce dall’oggi al domani, ma il tempo per riuscire a cavalcare – e non subire – la transizione stringe, ed è per questo che visione e pianificazione dovranno essere i pilastri delle policy degli anni a venire, fortunatamente Stellantis va in quella direzione e speriamo anche in Italia.
Concludo, ringraziando lei Presidente, anche per averci dato la possibilità di seguire la diretta del dottor Tavares con i politici, ritenuta validissima da chi la seguita per intero, al contrario, chissà perché, da chi ha appreso successivamente le informazioni sull’incontro».