«Non c'è altra via che la nazionalizzazione degli stabilimenti Stellantis»

Oltre lo sciopero sab 09 novembre 2024
Lavoro ed Economia di Emanuele Bracone
2min
Sciopero dell'Usb allo stabilimento Stellantis ©Termolionline.it
Sciopero dell'Usb allo stabilimento Stellantis ©Termolionline.it
Sciopero dell'Usb allo stabilimento Stellantis: l'intervista a Stefania Fantauzzi

TERMOLI. Presidio con sciopero davanti allo stabilimento Stellantis, quello di ieri mattina, dalle 10 alle 12, da parte della sigla sindacale Usb, che aveva proclamato la protesta a livello nazionale per tutto il comparto industriale italiano. Come riferito, «Una giornata di lotta vera, con picchetti davanti le aziende e presidi nelle piazze, caratterizzata dall'intervento di delegati e delegate, lavoratrici e lavoratori che chiedono garanzie per il proprio futuro, chiedono più salario e diritti. Il contesto produttivo di questo paese necessita un intervento deciso da parte del Governo; servono delle politiche industriali in grado di accompagnare le transizioni senza ricadute per chi lavora.

Servono delle politiche salariali che aumentino gli stipendi, che affrontino il tema del modello contrattuale e della rappresentanza. A questo paese servono diritti innovativi per affrontare la trasformazione industriale in atto. Riduzione di orario a parità di salario, miglioramenti sulla condizione di lavoro, sulla salute e la sicurezza mentre si lavora. Questi sono i temi che sono stati portati nelle piazze e che per la prima volta hanno rotto anche un’egemonia nel mondo dei "colletti blu". A rappresentare questi lavoratori c'è un’alternativa sindacale che cresce e non si ferma che con coerenza difende i diritti e non firma contratti che sono stati funzionali solo a cancellare diritti, abbassare i salari in cambio del nulla. Questo sciopero è un passaggio ovviamente, un passaggio intermedio che porta tutto allo sciopero generale che Usb ha proclamato per il 13 dicembre, lontano dalle contraddizioni aberranti di Cgil e Uil. La piazza è nostra, anzi dei lavoratori e del nuovo protagonismo. Per difendere l'Industria di questo paese ed il futuro di chi lavora, per salari dignitosi e per nuovi diritti e una condizione di lavoro sicura si sciopera e si sciopererà ancora uniti il 13 dicembre». Tra coloro che erano presenti in viale Giovanni Agnelli, Stefania Fantauzzi, Sergio Calce e Donato Frate. La Fantauzzi anche riferito di un nuovo incontro col vicepresidente della Giunta regionale Andrea Di Lucente, e di un nuovo briefing ministeriale a breve.


«Questo governo, la cui maggioranza è ben rappresentata da Roberti e di lucente a livello regionale, ha deciso in piena controtendenza rispetto agli altri paesi europei di tagliare i fondi destinati dopo il Covid alla crisi del settore auto. Questo governo che finalmente è presente nei tavoli di trattativa riguardanti l’automotive, avrebbe dovuto aumentare quei fondi e sicuramente pretenderne il riscontro dal punto di vista occupazionale rimodulando magari i toni con l’azienda vista l’assenza di risultati finora. Invece decide di dare un altro alibi a Stellantis per andar via, e toccare proprio quei fondi che servono anche alla cassa integrazione straordinaria, e di cui noi abbiamo estremamente bisogno visto che entro qualche mese finiamo gli ammortizzatori sociali», ha tuonato la Fantauzzi, che chiede la nazionalizzazione dei siti Stellantis italiani e che il Governo provveda ad ammortizzatori sociali capaci di far tornare reddito nelle case degli operai». L’aspettativa è del tutto negativa, con una fabbrica avviata alla dismissione entro il 2028 e forse accompagnata da un paio di anni di Naspi. Insomma, un quadro veramente a tinte fosche, quello tratteggiato ieri dall’Usb. 

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