«Dietrofront dell'Asrem: prorogati i contratti degli infermieri, ma sono solo una parte»

Soddisfatti a metà ven 27 dicembre 2024
Lavoro ed Economia di La Redazione
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L'Asrem ©Termolionline
L'Asrem ©Termolionline

TERMOLI. «Dopo le forti rimostranze del nostro sindacato, il Nursind, l'Asrem fa un passo indietro e decide di prorogare direttamente i contratti a tempo determinato degli infermieri accantonando, almeno per il momento, l'idea di far subentrare una cooperativa di servizi. Siamo, da un lato, molto soddisfatti per aver allontanato lo spettro dell'esternalizzazione dei servizi Infermieristici».

Lo afferma Sonia Lepore, segretario regionale Nursind Molise.  

«Ma dall'altro molto meno perché la proroga riguarda solo una parte dei contratti in scadenza e cioè quelli degli infermieri che prestano servizio nei Pronto Soccorso, nelle Rianimazioni e nelle Sale Operatorie degli Ospedali molisani. 

La tutela dei servizi dell'emergenza- urgenza è fondamentale come più volte il Nursind ha scritto all'azienda chiedendo l'adeguamento delle piante organiche, ma lo è altrettanto la garanzia di un numero di personale sufficiente a garantire sicurezza e qualità delle cure nei reparti di degenza ordinaria (oncologia, medicina, chirurgia, ortopedia, nefrologia, cardiologia ecc.) e nei servizi quali, per esempio, i laboratori analisi, dove, se non vengono rinnovati i contratti agli Infermieri, dal 1 gennaio 2025 non si potrà di certo continuare a garantire il numero di prelievi giornalieri garantiti fino al 31 dicembre a meno che non si voglia schiavizzare, e il Nursind non lo permetterà, il poco personale che rimarrà in servizio.

La mancata proroga di una parte dei contratti in scadenza avrà ripercussioni sui servizi offerti ai cittadini e sull'assistenza che potrà essere garantita nei reparti di degenza ordinaria. 

Tutto si tradurrà in una ulteriore riduzione della qualità e della sicurezza delle cure e quindi a rimetterci saranno sempre i cittadini e il poco personale che resterà in servizio a cui si pensa, forse, di continuare a chiedere rientri, doppi e tripli turni, straordinari pagati dopo 2 o 3 anni se si è fortunati. La misura è colma, quest'azienda e chi la rappresenta deve smetterla di fare solo proclami e dire chiaramente dove vuole andare. 

Pensare di fare tagli e di poter risparmiare sul personale infermieristico è un errore grossolano in cui non dovrebbero incorrere dirigenti lungimiranti. Prendiamo atto che dalla pandemia qualcuno non ha imparato nulla. 

Ci viene da osservare che, o questo personale non serviva nemmeno quando è stato contrattualizzato la prima volta, oppure, visto che non ci sono state riduzioni di posti letto o chiusure di reparti e servizi, gli Infermieri servono ancora oggi e serviranno dopo il 31 dicembre per cui vanno prorogati. 

Se si pensava di non poter rinnovare i tempi determinati perché non è stato bandito un concorso pubblico che avrebbe permesso di avere una graduatoria da cui attingere il personale infermieristico necessario?

Se si pensa di avere esuberi di personale infermieristico in alcune realtà, perché questo non viene ricollocato dove serve? 

Cosa impedisce un'organizzazione del personale efficiente ed efficace? Qualunque sia l'impedimento non permetteremo che a pagarne le conseguenze siano gli utenti e il poco personale che si lascia nelle corsie a lavorare il triplo di quanto dovrebbe contrattualmente, senza alcuna sicurezza.

Ribadiamo la necessità che vengano prorogati tutti i contratti in scadenza e che vengano attivate tutte le procedure necessarie per garantire graduatorie da cui attingere il personale infermieristico quando serve». 

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