Alla professoressa Antonella Lina Di Carlo

mer 15 maggio 2024
Lettere al direttore di La Redazione
1min
Alla professoressa Antonella Lina Di Carlo ©termolionline.it
Alla professoressa Antonella Lina Di Carlo ©termolionline.it

GUGLIONRSI. Carissima Professoressa del mio cuore, mentre il mio percorso misto tra tirocinio e AEC volge al termine, non posso fare a meno di esprimere la mia gratitudine per la tua incalcolabile disponibilità e per tutto ciò che ho appreso in questi mesi.

Ho osservato con ammirazione l’impegno e la passione che riversi nel tuo lavoro, il che mi ha portato a rivedere il mio punto di vista sul ruolo del docente di sostegno. Un ruolo che, se svolto con dedizione, va ben oltre la semplice figura di tuttologo o tappabuchi, con competenze che trascendono la specializzazione o le molteplici teorie pedagogiche. La decisione di averti come tutor non è stata casuale, ma ponderata e voluta, poiché ero consapevole che avrei potuto “toccare con mano” tutto ciò che fino a ieri (per me), era teoria, apprendere direttamente dalla tua esperienza, e dal ruolo di referente per l’inclusione che ricopri con altrettanta competenza.

La delicatezza di questo incarico, le sfide reali nella gestione delle diverse disabilità e quanto sia ancora lontana distanza la nostra società da una vera inclusività, soprattutto nel contesto scolastico, sono state lezioni preziose. Ho appreso quanto la burocrazia si cela e a volte ostacola la richiesta da parte delle famiglie di studenti con disabilità di un docente di sostegno e quanta altra sia necessaria affinché il diritto sia garantito e persista nel tempo. Ho potuto constatare personalmente, e attraverso te, quali siano davvero le qualità imprescindibili di un docente, non solo di sostegno: un’elevata sensibilità, così come è inderogabile che sia empatico per permettergli di comprendere l’alunno e le sue difficoltà cognitive e relazionali, in modo da aiutarlo a superarle nel migliore dei modi.

Che sia gentile e paziente; un attento osservatore ed ascoltatore, poiché gli alunni con disabilità richiedono attenzione e ascolto, anche nei momenti in cui non lo manifestano esplicitamente. Un buon insegnante di sostegno deve saper leggere tra le righe e saper ascoltare soprattutto i silenzi, che sono proprio quelli a fare discorsi più eloquenti. Infine, deve essere un ottimo facilitatore e mediatore e tu, cara “proffa ce le hai tutte”, queste qualità, anche quella per le corse di cavalli e buoi.

Con affetto e riconoscenza,

Lucia Lamanda

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