"La spiaggia va curata anche oltre il fratino", la richiesta di alcuni turisti friulani
TERMOLI. «Egregio direttore. Siamo dei villeggianti friulani che si recano spesso a Termoli perché amano il mare cristallino e le grandi distese di sabbia.
Rileviamo tuttavia che anche quest'anno il percorso che intercorre dalla "Torretta" verso Petacciato non gode di buona salute in quanto a decoro.
Alleghiamo solo un assaggio di quanto troviamo quotidianamente durante il nostro tragitto a piedi.
Prima di indirizzarle questa missiva, che nasce semplicemente con l'intento di rendere un tratto così bello decisamente più dignitoso, ci siamo informati: ci è stato detto, con non troppa convinzione né documentazione in materia, che il "fratino di mare" si deve riprodurre e deve avere il suo ambiente naturale. Bene, non crediamo si riproduca su bottiglie, cassette di plastica, tronchi, rami e rametti che impediscono di deambulare oltre che di stanziare la propria attrezzatura da spiaggia.
Se sono state costruite case tutto intorno, e si continuano a costruire, si dovrà pur pensare alla fruibilità dell'arenile ad esse prospiciente?
I simpatici volatili -e anche in questo caso ci siamo documentati- si riproducono dove ci sono dune e cespugli, e di aree del genere ne sono state create.
Sta accadendo un po' quanto è toccato alla un tempo invidiabile spiaggia libera di Petacciato, ormai invasa dall'erbaccia e impossibile da praticare per l'avventore che non intende usufruire delle aree attrezzate nelle vicinanze.
Quando si ideologizza un argomento, si scade nell'effetto opposto, che non è mai all'insegna del rispetto delle cose e delle persone.
Con i più cordiali saluti. Lorella Tassinari, Elia Castagnoli di Udine».