Bagliori del Tramonto

La recensione lun 08 luglio 2024
Notizie dai lettori di La Redazione
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GUARDIALFIERA. “Ogni libro è come una rosa piantata nel giardino. Beato chi lo sa coltivare e fortunato colui che ne coglie un petalo per profumare la sua anima”. Così cesellava il concetto del libro Federico Garcia Lorca.

E fortunati anche noi – oggi – di poter sfogliare i Bagliori del tramonto: ricordi, nostalgie, sogni: l’ultimo libro cioè di Pasquale Di Petta, una fierezza di Colle d’Anchise; un intellettuale e già dirigente scolastico a Casoria. 129 poesie, 170 pagine pacate e dilettevoli. Versi come lampi, in una navigazione d’amore, di fede, di nostalgie ed elevazioni d’ogni cosa bella. Un sublimare di pensieri, parole e opere che conducono al piacere.

Libro di sentimenti umani sovrastati da un cielo luminoso e avvolti di freschezze. Semi di saggezza filtrati dalla sua esperienza e alimentati dalla ricerca costante alla “verità”. La dolcezza del linguaggio di Pasquale Di Petta è moto d’animo, è moto di cuore con cui egli rende vivace il senso della contemplazione, delle stelle, della natura, del vento.

È un libero sfogo; un dipanare di sentimenti. Nel suo ritmare sboccia la dolcezza di linguaggio che penetra i cuori e li riscaldata di purezza e di incanti.

vds  

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