"No alla guerra", il leader di Rifondazione Acerbo a Termoli su Russia e Nato

Controcanto ven 10 giugno 2022
Politica di La Redazione
3min
Pasquale Sisto e Maurizio Acerbo a Termoli ©TermoliOnLine
Pasquale Sisto e Maurizio Acerbo a Termoli ©TermoliOnLine
"No alla guerra", il leader di Rifondazione Acerbo a Termoli su Russia e Nato

TERMOLI. «Raccontano che stanno aiutando gli ucraini, ma in realtà gli ucraini vengono usati come carne da macello per una guerra per procura tra la Nato e gli Usa con la Russia. Purtroppo anche l’Italia è complice, insieme al resto dell’Unione Europea. L’Italia - in particolare il governo Draghi - si è proposto come fedele vassallo degli Stati Uniti. È complice di questa operazione molto pericolosa e ovvia e scontata è la condanna dell’invasione Russa, ma l’Europa ha il dovere, l’Italia ha il dovere di lavorare per una trattativa e per la pace, riconoscendo le ragioni di tutte le parti in conflitto».

Il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo interviene così, a Termoli, al circolo Danzika di via Polonia, martedì sera, sulla situazione di conflitto internazionale. «L’Ucraina ha diritto alla sua sovranità, all’indipendenza; le minoranze russe ucraine che sono al 40% della popolazione hanno diritto al riconoscimento dei loro diritti e la Russia ha diritto al non ritrovarsi la Nato al proprio confine e quindi a chiedere che l’Ucraina sia un paese neutrale. Tutto questo è possibile, se però si abbassa la pressione guerrafondaia, che viene dagli Stati Uniti e che ogni volta che si apre qualche spiraglio, rilanciano il livello dello scontro. E un Putin e Biden che ci stanno portando sull’orlo della terza guerra mondiale è una situazione di assoluto pericolo.

Parliamo di decine di migliaia di morti e di potenze nucleari che potrebbero arrivare da un giorno all’altro ad uno scontro, di cui poi non avremmo la possibilità neanche di parlare e fare commenti, perché significherebbe la fine della vita sul nostro pianeta». «È evidente che gli Stati Uniti e la Nato vogliono la guerra con la Cina. Una nuova guerra fredda. Gli Stati Uniti vogliono rimanere l’unica superpotenza del pianeta. Ovviamente l’unico modo per rimanervi, non è l’economia –anche perché proprio in conseguenza della globalizzazione, sono stati, in qualche maniera relegati ad un ruolo minore rispetto a cinquant’anni fa- ma è la potenza militare. Non a caso gli Stati Uniti stanno spingendo al riarmo anche il Giappone, l’Australia e tanti altri paesi.

È evidente che noi rischiamo grosso, anche il fatto che l’Italia e gli altri paesi europei abbiano accettato il diktat americano, di raddoppiare la spesa militare, prepara a nuove guerre. Una spirale folle, che va fermata, perché se dieci anni fa qualcuno ci avesse detto che sarebbe scoppiata una guerra con la Russia, l’avremmo considerata fantascienza. Ora non facciamo il bis con la Cina e cerchiamo di spegnere al più presto questo incendio nel centro dell’Europa. Anche perché va detto a Washington - loro dicono- che si può anche fare un Afghanistan nel centro dell’Europa, ma questo significa che per decenni ci saranno morti e distruzione, sempre se non scoppi la guerra atomica. Significa la rottura permanente delle relazioni tra Russia, Oriente e Europa. Una catastrofe, ed è davvero uno scenario che va fermato e noi pensiamo che c’è bisogno di una politica di pace, come quella indicata dall’articolo 11 della nostra Costituzione, che è stato tradito, pressoché da tutte le forze politiche presenti in parlamento tranne i pochi parlamentari, come quelli che rappresentano rifondazione comunista, con la componente manifesta.

L’atteggiamento dell’Europa è quello di un continente - che continua ad essere attraverso la Nato- soggetto al dominio, in ultima istanza degli Stati Uniti. Solo liberando l’Europa dalla Nato, l’Europa potrà avere una propria politica autonoma, che dovrebbe essere una politica di pace nel mondo e di cooperazione con tutti i popoli. Il tipo di economia europea e la civilizzazione europea ci consentono di svolgere un ruolo positivo nel pianeta, ma finché saremo piattaforma militare per le guerre americane in tutto il mondo, non potremo svolgere questa funzione. Il governo italiano è un governo di servi, di maggiordomi degli Stati Uniti. Una maggioranza intorno a Draghi che non ha neanche fatto quello che hanno fatto Germania e Francia, che ogni tanto cercano di aprirsi qualche spazio autonomo di trattativa con la Russia. Noi qui abbiamo, dal Pd a tutto il resto dei partiti, tutti in fila, compresa la Meloni a battere i tacchi agli ordini degli Stati Uniti. C’è un fatto però positivo in Italia, che la maggioranza degli italiani è contro la guerra. Cominciamo a vedere il fronte guerrafondaio che scricchiola e infatti Cinque stelle e anche la Lega che avevano votato per l’invio delle armi e per l’aumento delle spese militari, adesso si sono tardivamente messi a fare i pacifisti. Quindi bisogna far crescere la pressione per la pace, affinché l’Italia cambi politica e sconvolga quella funzione che ci assegna l’articolo 11 della Costituzione».

Galleria fotografica

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione