Assunzioni e selezioni, Orlando (Pd) attacca: «Dov'è finita la trasparenza in Comune?»

Staffilata ven 01 luglio 2022
Politica di La Redazione
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Mario Orlando ©TermoliOnLine
Mario Orlando ©TermoliOnLine

TERMOLI. Mario Orlando ritorna prepotentemente sulla questione concorsi, assunzioni e bandi al comune di Termoli.

«L’estate si sa è la stagione della spensieratezza e nessuno vorrebbe occuparsi di argomenti pesanti o impegnativi, ma l’Amministrazione guidata dal sindaco Roberti non smette di compiere errori (e vogliamo sperare che di errori si trattino) che spesso hanno ricadute gravi sui cittadini termolesi. 

Abbiamo già avuto modo di notare che la tanto decantata trasparenza in verità non è stata affatto rispettata da questa amministrazione e in diversi atti ci sono zone d’ombra come ad esempio nel concorso che è stato indetto dall’amministrazione per l’assunzione di un legale per l’Ente; a partecipare al concorso e a collocarsi al secondo e terzo posto della graduatoria sono stati la figlia ed il genero di un consigliere di maggioranza.

Ora, con atti separati, la determina 1.388 del 27 giugno e la 1.308 del 15 giugno, sono state disposte le due assunzioni, della prima classificata, e della terza, con scorrimento della graduatoria. Altra operazione poco trasparente è stata fatta nel Bando per l’affidamento della gestione del locale vicino al Lido Panfilo che, di fatto è rivolto ad una piccola cerchia di persone ed esclude una gran parte di esercenti, operatori e giovani e premia chi ha già ‘una comprovata esperienza nella balneazione’, strano se si pensa che il locale in questione non ha nemmeno un centimetro di spiaggia da gestire. Il primo cittadino ha difeso la sua scelta dicendo che ha strutturato in questo modo il bando per evitare infiltrazioni mafiose, ma di solito, proprio per evitare che questo accada, si permette la partecipazione di quante più persone possibili: invece, limitare la partecipazione a pochi intimi (!) è tipico di un comportamento poco limpido.

Ma ad oggi emerge una nuova criticità; sembra che nel tanto atteso concorso per l’assunzione di nuovi Vigili urbani qualcosa non quadri. Il presidente della commissione, come del resto tutti i membri della stessa, prima di dare inizio alla prova avrebbe dovuto sottoscrivere la dichiarazione di assenza di incompatibilità con i concorrenti: ma sembra (sembra) che abbia partecipato il figlio della sua convivente. Naturalmente tutto ciò che è vietato non dovrebbe accadere in un concorso pubblico, così da evitare per la nostra città sia un evidente danno di immagine che un potenziale danno erariale».

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