"Senza Appello" alla scadenza delle liste, in Molise spuntano 16 simboli
CAMPOBASSO. Molise al voto, alle elezioni politiche, come nel resto del Paese, ma qui con un sapore molto particolare, quello di un prologo del vero redde rationem che avrà luogo – presumibilmente – nella primavera 2023.
Quali potranno essere gli sconvolgimenti di un esito del voto fissato al 25 settembre?
Certamente ci saranno lieti e scontenti, a ogni tornata elettorale non mancano.
Il centrodestra che ha paracadutato com’è noto Lorenzo Cesa, il leader dell’Udc, all’uninominale della Camera dei deputati, mentre al Senato viene schierato il presidente della Lazio, Claudio Lotito, in quota Forza Italia, che nella legislatura che sta terminando è rimasto in bilico fino all’ultimo per l’ingresso a Palazzo Madama.
Blindature nazionali che potrebbero anche sparigliare le carte, considerando la reattività locale, con parte della dirigenza che non avrebbe digerito granché l’ennesimo sacrificio imposto al Molise, ricordiamo già elezioni precedenti, dove persino Silvio Berlusconi venne a togliere un seggio, allora a Quintino Pallante, ma stessa sorte toccò in precedenza a Rosario De Matteis.
La riduzione del numero dei parlamentari ha costretto i partiti a trovare vere e proprie alchimie per raggiungere una quadra accettabile. Staremo a vedere, anche perché coalizione e partiti antagonisti non sono scevri da mal di pancia, come dem e M5S.
Ma oggi, nel giorno della consegna delle liste alla Corte d’Appello, tutti si tolgono il magone dallo stomaco, poiché gli adempimenti formali sono quelli che levano il sonno. Basta una “svirgolata” e resta fuori.
Più difficile il percorso delle liste che devono corredare la documentazione con le firme, raccolte in periodo di ombrelloni aperti in spiaggia.
Allo stato, sarebbero 16 quelle in lizza, con due coalizioni, ciascuna formata da quattro forze politiche, e otto singoli competitor, ma la 16esima, l’Italexit di Gianluigi Paragone è ancora attesa nel capoluogo.
Centrodestra con Forza Italia, Lega, Fdi, e Noi Moderati; centrosinistra con Pd, Verdi, Più Europa e Impegno civico + Tabacci.
C’è il Terzo Polo di Calenda e Renzi, c’è il Movimento 5 Stelle.
Della partita (potenziale) anche Noi di Centro, Italia Sovrana e Popolare, Gilet arancioni (all’uninominale della Camera), Partito animalista e Unione Popolare con De Magistris.