Tempio crematorio e fotovoltaico, Nola: «Il territorio merita concertazione»

Presa di posizione dom 27 novembre 2022
Politica di La Redazione
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Vittorio Nola (M5S) ©TermoliOnLine
Vittorio Nola (M5S) ©TermoliOnLine

LARINO. Sulla polemica sollevata dall’opposizione de “Il Germoglio” inerente al tempio per la cremazione e anche sul fotovoltaico, interviene il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vittorio Nola: «A Larino scelte piovute dall’alto senza coinvolgere né cittadini né associazioni». «Nelle ultime settimane ho appreso che nel Comune di Larino si sta per concretizzare la possibilità di realizzare un mega impianto fotovoltaico e, al tempo stesso, la costruzione di un tempio per la cremazione dei defunti. Entrambe le iniziative non sarebbero state concertate né con la popolazione, né tanto meno con il Consiglio comunale.

Reputo tali manchevolezze assai gravi anche in considerazione del fatto che per l’installazione delle luminarie, l’amministrazione Puchetti ha svolto una consultazione pubblica contrariamente a quanto si verifica per il fotovoltaico e il forno crematorio. Insomma, sembra di capire, vengono utilizzati due pesi e due misure su temi che andranno a mutare il volto della cittadina.  A riguardo sulle procedure attuate molti i dubbi e le perplessità che emergono e che andrebbero chiarite con il coinvolgimento di tutta la cittadinanza. In merito al forno crematorio, al di là della reale efficienza ed efficacia della struttura, sarebbe opportuno conoscere se l’amministrazione abbia proceduto ad un attento e scrupoloso studio di fattibilità economica per valutare le offerte più vantaggiose come pure l’impatto ambientale che l’opera avrà sul territorio frentano. Inoltre, in un periodo di forte crisi per le aziende del posto, altra domanda è se sono state interessate ditte specializzate molisane per realizzare l’impianto. Discorso a parte lo merita il campo fotovoltaico in contrada Piane della potenza nominale pari a 2142 kWp. Anche in questo caso innumerevoli i quesiti da spiegare.

Tra tutti se l’idea progettuale ha visto l’interessamento delle principali associazioni agricole che rappresentano il motore trainante per l’economia del posto. Dico questo perché il nuovo impianto solare di fatto andrà a sottrarre porzioni di terreno coltivabile arrecando un notevole danno alla produzione. In più è risaputo che sull’area in questione sono in corso lavori per il potenziamento della rete-metano. Ma non è tutto, perché sulla vicenda pende un ricorso dello Slow Food Abruzzo e Molise al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A questo punto appare doveroso far conoscere a tutti a che punto sono arrivate le pratiche per le autorizzazioni – concessioni. Non da ultimo impossibile sorvolare su decisioni affrettate che vanno in contrasto su quella che resta la maggiore fonte economica, ovvero il comparto agricolo sinonimo di crescita, occupazione e sviluppo. Così facendo il rischio è imboccare strade sbagliate che oltre a creare polemiche e recriminazioni, penalizzeranno il futuro di un’area da sempre a forte vocazione agricola».

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