«Chiamare a raccolta tutti coloro che non si riconoscono in questa destra»

Campo larghissimo sab 25 marzo 2023
Politica di La Redazione
2min
Rete della sinistra ©Termolionline
Rete della sinistra ©Termolionline

TERMOLI. Rete della Sinistra-Termoli Bene Comune in campo sia sul carcere di Larino che sul dibattito nazionale.

«Dopo l’indegno blitz della Lega in Parlamento per continuare a tenere in carcere bimbi e madri detenute e alla volontà dichiarata di abolire il reato di tortura, dipinge un quadro allarmante davanti al quale non si può tacere, soprattutto considerando le imminenti elezioni regionali.

Vedere il carcere di Larino privato di tutte le opportunità di recupero e reso un mondo chiuso fa male al cuore, specie per i molti di noi che hanno potuto constatare la vivacità di iniziative e l’apertura ad esperienze culturali e lavorative per rendere la pena davvero riabilitativa e non solo punitiva.

Sentire che c’è persino la volontà di eliminare il verde dagli spazi esterni, presumibilmente per inasprire l’atmosfera e spegnere qualunque forma di vivibilità per i reclusi, indigna e convince che ancora una volta la Costituzione viene calpestata. E guarda caso ciò avviene mentre impera il governo della peggior destra mai vista dal ‘45 in poi.

L’allontanamento senza spiegazioni di Don Antonio, cappellano volontario sicuramente non allineato con i cappellani militari e per sua natura vicino sempre agli ultimi, inserisce un’altra tessera repressiva nel puzzle che si viene componendo, del quale l’annunciata volontà di lasciar morire Alfredo Cospito al 41 bis costituisce la matrice principe.

Assistiamo giornalmente alla guerra ai poveri, al diritto alla salute, alla Costituzione, al pianeta che questo governo ha dichiarato: cos’altro serve per farci capire, a poco più di due mesi dalle elezioni regionali, che dobbiamo assolutamente trovare un terreno comune e obiettivi condivisi, all’interno dei quali le variegate anime della sinistra vera e radicale si confrontino e trovino la forza necessaria per riportare al voto i tanti sfiduciati che non hanno più intenzione di accostarsi alle urne, provando a proporre un’alternativa reale?

Occorre dimostrare che non siamo tutti uguali, che la politica può ancora essere servizio del popolo, che siamo capaci di esprimere non chiacchiere vuote e modellini di ponti, ma programmi precisi per il lavoro, la sanità, il territorio, l’energia.

Non ci meritiamo, in Molise, un governo ispirato ai principi di questa destra: che rifiuta le misure per l’abbandono del fossile, l’adeguamento delle abitazioni ai principi di ecosostenibilità, la dismissione delle auto a benzina. Che concepisce il carcere come punizione e non come riabilitazione; che inorridisce di fronte alla realtà dei bimbi nati da coppie omogenitoriali e straparla di pedofilia. Che trascina l’Italia in una guerra di fatto senza consultare il popolo, in maggioranza contrario all’invio massiccio di armi.

Siamo convinti che sia necessario chiamare a raccolta tutti coloro che vogliono fermare questa destra ma non si riconoscono in un campo largo che finisce per mettere insieme tutti in un miscuglio non definito. E parlarsi avendo ben chiari i punti irrinunciabili intorno ai quali proporre il cambiamento dopo anni di governi indescrivibile incapacità, ed è una definizione generosa; e per non dover avere come prospettiva l’autonomia differenziata, la rovina dell’ambiente, la repressione della diversità e soprattutto la morte della sanità pubblica.

Se non ora, quando?»

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