Verso le amministrative, volti nuovi e anche noti: nasce il manifesto per il diritto alla città pubblica
TERMOLI. Volti nuovi e persone con esperienza politica e amministrativa, le elezioni comunali non sono proprio dietro l'angolo, ma comunque in autunno si seminano rapporti e contatti, si promuovono incontri e soprattutto, si spera, si affrontano problemi ed enucleano programmi. Così dovrebbe essere. Così è stato stamani, all'imprinting di un gruppo civico di larga partecipazione e ispirazione, non neghiamolo di una matrice identitaria ben chiara, ma svincolata a logiche di appartenenza partitica, perché il territorio necessita di energie trasversali e idee illuminanti.
Prima mossa pubblica, rispetto al proscenio locale, quello che stamani ha visto ex amministratori di corso lungo e medio, riunirsi al Café de Paris, per lanciare un messaggio alla cittadinanza.
Tra i promotori, Mario Di Blasio, Paolo Marinucci, Domenico Palazzo, Liberato Manzo, con diversi altri "interessati" a condividere un percorso, come il movimento Molise Domani, che ha visto la presenza dell'ex governatore Giovanni Di Stasi, di Giulia Di Paola, Tina De Michele. Insomma, un gruppo coeso che trae spunto e origine anche da recenti iniziative con cui è stata apportata alla politica molisana una ventata di "civismo" necessario, seppur non traducibile sempre in offerta alle urne, come avvenuto alle ultime elezioni regionali.
Tra i nuovi volti, quello di Domenico Palazzo, che ha funto da frontman della conferenza stampa, proprio assieme a Di Blasio e Marinucci, disegnando le tappe di questo percorso.
MANIFESTO PER IL DIRITTO ALLA CITTÀ PUBBLICA
Il Manifesto per il diritto alla città pubblica è un documento politico per una Termoli diversa.
Quasi ovunque negli ultimi decenni l’individualismo ha prevalso sulla solidarietà e la logica del profitto sul bene comune. L’acqua, la sanità, i trasporti, la gestione del verde e dei rifiuti, la produzione dell’energia, il diritto alla casa; le opere, le infrastrutture, la progettazione urbanistica della città: tutto è stato mercificato.
Anche a Termoli crescono le povertà, mentre molti servizi sociali e sanitari vengono depotenziati. La presenza delle organizzazioni criminali si fa minacciosa. La turistificazione della città provoca una pesante esclusione abitativa. Il diritto alla viabilità sostenibile è compromesso. I lavori precari, grigi e neri sono la norma per molti, spesso giovani, e anche i servizi per gli anziani sono carenti. La cementificazione è senza limiti e le politiche ecologiche sono insufficienti nella crisi climatica in atto. La disaffezione alla politica è cronica, ma nulla si fa per stimolare la partecipazione: il lavoro culturale è ridotto ad organizzazione di eventi.
Per ridare priorità al benessere della collettività e alla cultura del bene comune vorremmo ripartire dall’ascolto delle persone impoverite, di chi lavora in modo precario e degli imprenditori fuori dalla rete clientelare; dalla cura del territorio, della comunità e dell’ambiente. Una Termoli migliore già esiste, ma fatica a farsi sistema: noi ce ne sentiamo parte, essendo persone ogni giorno attive nella vita sociale e culturale della città. Nella nostra cittadina la lunga tradizione di attivismo civico è stata soffocata dalla politica “marpiona” e clientelare ...
Il Manifesto propone un’altra visione di Termoli, con alcune priorità:
v Un servizio sanitario pubblico e di qualità, accessibile; per la tutela degli ospedali e l’implementazione della medicina territoriale.
v La cura della città verde, pulita e accogliente: più spazi verdi pubblici, parchi, strade alberate e raccolta differenziata.
v Una migliore vivibilità del centro urbano e il contrasto all’isolamento dei quartieri satellite con la mobilità attiva, il potenziamento del trasporto pubblico ed il miglioramento della sicurezza stradale. La pianificazione, partecipata, risponda a criteri di sostenibilità sociale, ambientale ed economica!
v La cultura bene comune: al centro le scuole e i luoghi di aggregazione culturale, le biblioteche comunali moderne, le aule studio.
v Il diritto all’abitare: cercheremo soluzioni per alloggi più accessibili e lavoreremo con proprietari e inquilini per contrastare il caro affitti.
v Il potenziamento del welfare locale, valorizzando la sussidiarietà verticale e orizzontale.
v Un turismo sostenibile e destagionalizzato: andrebbero messe al centro la storia, la cultura e le bellezze locali. Lo sviluppo del turismo dovrebbe essere compatibile con la tutela dei diritti di chi lavora.
Vorremmo aprire uno spazio di confronto pubblico con al centro un’idea di Termoli solidale e inclusiva, accogliente e aperta; una Termoli equa ed ecologica, connessa e alleata della natura; una Termoli libera, democratica, colta. Chi ci sta a ragionare insieme? Fuori dalle logiche e dai metodi che ci hanno condotto sin qui, un’altra Termoli è possibile!