Presidio di legalità contro il lavoro nero e il caporalato a Termoli
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TERMOLI. Il mondo progressista e radicale si compatta, per dire no alle morti bianche e al lavoro nero, per contrastare il fenomeno del caporalato.
È avvenuto stasera, con un partecipato presidio di legalità promosso dalla Rete della Sinistra-Termoli Bene Comune, che con Marcella Stumpo e tanti attivisti, incassando il placet e l'adesione di altre associazioni e formazioni politiche, ha tenuto banco sul Corso Nazionale.
«La morte atroce di Satnam Singh, schiavo nei campi di Latina come migliaia di altri sfruttati, chiama le nostre coscienze a confrontarci con la disumanità nelle sue forme più ributtanti.
Siamo convinti che la sua storia, insopportabile nelle immagini che evoca (un uomo ferito e mutilato buttato sul ciglio di una strada come un sacco di spazzatura), abbia fatto inorridire chiunque; ma sappiamo bene che ormai l’orrore non dura molto, nel nostro subconscio assuefatto a guerra e disastri.
Per questo vogliamo tenere accesa la luce su un fenomeno che tutti conosciamo e consideriamo quasi inevitabile: quello del caporalato, del lavoro nero e massacrante, dei due euro l’ora per dieci ore e più di sofferenza e ingiustizia».
Iniziativa realizzata con la partecipazione di Cgil Molise, all’Usb Molise, alla Città Invisibile, alla Comunità Il Noce, a Rifondazione Comunista e anche al Pd cittadino.
«Continuiamo il nostro impegno contro tutte le forme di lavoro irregolare, non tutelato, grigio, nero: da quelle estreme di tante terre, specie al Sud, a quelle “soft” che serpeggiano anche a Termoli. Perché continuiamo a credere che ogni diritto non difeso sia un diritto negato, e perché non possiamo sentirci complici di un sistema che umilia e uccide. Non girate la testa dall’altra parte!»