Visioni "sostenibili" e critiche "di genere": l'eredità del primo Consiglio comunale
TERMOLI. Una "polemica" politica di genere ha concluso ieri sera il Consiglio comunale d'insediamento dell'amministrazione Balice. L'elezione dei sei presidenti di Commissione, tutti uomini, con Luana Occhionero unica donna in maggioranza dopo l'ingresso delle altre tre elette in Giunta, senza questo incarico, ha convinto Manuela Vigilante a dire la sua, sul mancato rispetto "istituzionale", ma a replicare è stata la stessa Occhionero, ribadendo che lavorerà per valorizzare questo aspetto.
Si conclude con questa coda l'assise civica più infuocata degli ultimi tempi, ma solo per la temperatura assurda vissuta in aula.
A quasi metà seduta, intervento programmatico del primo cittadino: «Termoli ha bisogno di tutti noi, per riprendere il suo percorso ha bisogno dell’impegno comune sia della maggioranza che della minoranza, per continuare ad essere forza e volano di questo Molise, di tutto il nostro territorio, per necessità e in questi cinque anni lo sarà sicuramente nei settori più importanti: la creatività, l'arte, la cultura, il turismo, l'industria, l'artigianato, la gestione del territorio percorrono una strada comune e cammineranno insieme sempre. Parlo di gestione del territorio alzando il tono perché credo che sia l'aspetto nevralgico, sarà quello che ci interesserà di più perché poi è quello che contiene un po' tutti, il nostro futuro non può prescindere da una gestione del territorio oculata, da una gestione del territorio che abbia come parola d'ordine la sostenibilità, dobbiamo imparare a cambiare la nostra cultura della gestione del nostro territorio, dobbiamo ripensarla noi per primi, seppur continuando rispetto al percorso iniziato cinque anni, camminando sullo stesso solco, ma cambiando la nostra cultura del territorio, immaginarlo diverso, ma non perché deve essere necessariamente così perché ce lo chiedono le generazioni future. Perché i nostri ragazzi vogliono vedere parchi, vogliono vedere le ciclovie, vogliono vedere una crescita diversa e ci impegneremo noi per primi ad attuare questo».
Montano ha ribadito anche l’importanza del lavoro. Unico intervento, prima dell’approvazione a sola maggioranza delle linee programmatiche, composte da 52 pagine, di cui solo un abstract è stato esplicitato. Seduta che si avvia alla chiusura con la platea ormai semivuota e l’elezione dei presidenti di Commissione: dalla prima alla sesta, Giuseppe Spezzano, Giuseppe Mottola, Nicola Felice, Bruno Fraraccio, Marco Verini e Angelo Marinucci.