«Gaza: mettiamo fine a questo genocidio!», l'appello rilanciato dal Molise

Costituente Comunista mar 23 luglio 2024
Politica di La Redazione
3min
Michele Giambarba. ©TermoliOnLine
Michele Giambarba. ©TermoliOnLine

CASACALENDA. «Gaza: Mettiamo fine a questo genocidio!»

È l'appello rilanciato dal Molise dal portavoce della Costituente Comunista, Michele Giambarba.

«Costituente Comunista, ritiene improcrastinabile ed urgente un immediato “cessate il fuoco” nella Striscia di Gaza associato a tutte quelle misure necessarie per consentire la distribuzione di forniture mediche, cibo, acqua pulita e altre risorse per i bisogni umani di base.

Contemporaneamente, è necessario comprendere la reale portata e la natura della sofferenza inflitta da questa guerra ed è doveroso capire, una volta per tutte, di chi sia la responsabilità storica e le conseguenze legali di questo genocidio.

Secondo il Ministero della Salute di Gaza, dato contestato da Israele ma riportato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, al 19 giugno 2024, 37.396 persone erano state uccise nella Striscia di Gaza dall’invasione israeliana dell’ottobre 2023. Questi dati sono supportati da analisi indipendenti, che confrontano i numeri di decessi rilevati dal personale dell’UN Relief and Works Agency (Unrwa) con quelli segnalati dal Ministero, che ha ritenuto poco plausibili le contestazioni sulla produzione dei dati stessi.

Inoltre, per il Ministero della Salute di Gaza la raccolta di tali dati sta diventando sempre più difficile a causa della distruzione di gran parte delle infrastrutture e quindi la rendicontazione, basata sulle persone morte, o portate morte, nei suoi ospedali, viene integrata con informazioni provenienti da fonti mediatiche affidabili e dai primi soccorritori. Questo cambiamento ha inevitabilmente modificato i dati dettagliati registrati in precedenza.

Di conseguenza, il Ministero della Salute di Gaza nel bilancio totale delle vittime ora riporta separatamente il numero di corpi non identificati. Al 10 maggio 2024, il 30% dei 35.091 deceduti non erano identificati e, purtroppo, il numero di decessi segnalati è probabilmente sottostimato. E’ quanto rivela l’organizzazione non governativa Airwars, che spesso scopre che non tutti i nomi delle vittime identificate sono inclusi nell’elenco del Ministero. Inoltre, l’ONU stima che, fino al 29 febbraio 2024, il 35% degli edifici nella Striscia di Gaza fosse stato distrutto, e che il numero dei corpi ancora sepolti tra le macerie sia probabilmente considerevole: si valuta più di 10.000.

Oltre al danno diretto causato dalla violenza della guerra, i conflitti armati hanno implicazioni indirette sulla salute. Infatti, anche se il conflitto terminasse immediatamente, nei prossimi mesi e anni continuerebbero a verificarsi molte morti indirette a causa, ad esempio, di malattie riproduttive, trasmissibili e non trasmissibili. Si prevede che il numero totale di morti sarà molto elevato, vista l’intensità di questo conflitto, anche a causa della distruzione delle infrastrutture sanitarie, della grave carenza di cibo, acqua e riparo, dell’impossibilità della popolazione di fuggire in luoghi sicuri, oltre al blocco finanziario a carico di organizzazioni umanitarie ancora attive nella Striscia di Gaza (l’UNRWA è una delle pochissime operanti).

Un dato poco noto e che deve far riflettere è che “nei conflitti recenti, le morti indirette vanno da tre a 15 volte il numero di morti dirette.” Quindi, se applichiamo prudentemente una stima di quattro morti indirette per ogni morte diretta ai 37.396 decessi segnalati, possiamo stimare circa 186.000 o anche più i decessi che potrebbero essere attribuibili all’attuale conflitto a Gaza. Inoltre, se la popolazione della Striscia di Gaza del 2022 ammontava a 2.375.259 abitanti, avremmo un numero di decessi pari al 7,9% della popolazione totale della Striscia di Gaza.

Solo considerando quanto esposto, Costituente Comunista chiede:

- un essenziale immediato e urgente cessate il fuoco;

- la messa in atto di tutte quelle procedure necessarie per consentire la distribuzione di forniture mediche, cibo, acqua pulita e altre risorse per i bisogni umani di base;

- Registrare e documentare la reale portata e la natura della sofferenza in questo conflitto, fondamentale per garantire la responsabilità storica e riconoscere l’intero costo della guerra.

- Applicare le misure provvisorie stabilite dalla Corte internazionale di giustizia nel gennaio 2024, che chiedono a Israele di “adottare misure efficaci per prevenire la distruzione e garantire la conservazione delle prove relative alle accuse di atti nell’ambito della Convenzione sul Genocidio”.

Lavoriamo

- Per il diritto all’autodeterminazione e la fine dell’occupazione sionista della Palestina.

- Per la fine dell’assedio di Gaza.

- Per lo smantellamento delle colonie israeliane nei territori palestinesi.

- Per il diritto al ritorno dei profughi palestinesi nei propri territori, dando attuazione alla risoluzione 194 dell’Onu.

- Per la libertà di tutti i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane.

- Per il rispetto della legalità internazionale e di tutte le risoluzioni che riguardano la Palestina.

- Per uno Stato libero, democratico e laico in Palestina con Gerusalemme capitale

- Contro l’aggressione e la guerra imperialista e per la pace in Medioriente.

- Contro ogni forma di accordi militari con Israele.

Noi di Costituente Comunista ci siamo ed invitiamo le altre forze comuniste ad aderire a questo appello».

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