Vertenza Stellantis, Roberti: «Rinfreschiamo la memoria ai sepolcri imbiancati del Conte bis»

Ricordi mar 15 ottobre 2024
Politica di La Redazione
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Lo stabilimento Fca-Stellantis di Termoli ©TermoliOnLine
Lo stabilimento Fca-Stellantis di Termoli ©TermoliOnLine

CAMPOBASSO. Il presidente della Giunta Regionale del Molise, Francesco Roberti, torna a parlare della vertenza Stellantis, ribadendo la strategia comune con le rappresentanze sindacali, senza divisioni politiche. 

Non si può, tuttavia, non rinfrescare la memoria ai sepolcri imbiancati con una cronistoria degli ultimi anni, allorquando si millanta che il Presidente faccia propaganda con i sindacati o si accusa di immobilismo.

Dicembre 2019, intervista La Stampa: Il premier Giuseppe Conte accoglie con favore la fusione di Fiat Chrysler con il suo rivale francese PSA: “Può essere una grande opportunità per l’Italia», anche perché “la garanzia che i livelli di occupazione saranno protetti è stata messa nera su bianco”. 

Gennaio 2021, Governo Conte II: si fondono i due colossi automobilistici, l’italiana Fca e la francese Psa. Si registrò il mancato ingresso di Cassa Depositi e Prestiti con quota pari a quella detenuta dallo Stato francese, allo scopo di garantire che anche gli stabilimenti industriali italiani e la filiera dell’automotive nazionale fossero protetti in caso di ristrutturazioni. A tal proposito, ci fu un’interrogazione al Senato mai risposta dall’allora premier.

4 gennaio 2021, Ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, esprime la sua soddisfazione in una dichiarazione congiunta: “Patuanelli e il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, accolgono con favore l’approvazione della Commissione Ue della proposta di fusione e si congratulano con dirigenti e dipendenti per il loro successo». Un successo. E tale sembrò allora anche ad Antonio Misiani, allora viceministro dell’Economia del Pd: “La nascita di Stellantis è una buona notizia anche per l’Italia, perché il settore auto è alle prese con cambi di paradigma giganteschi”. Servono spalle larghe, spiegava Misiani, «e Stellantis le ha». 

10 gennaio 2021, editoriale di Romano Prodi sul Messaggero: “In Italia l’unione fra Psa e Fca viene chiamata una fusione, intendendo un matrimonio fra pari. Al di fuori del nostro Paese si parla, invece, di un’acquisizione. In effetti tutte le decisioni fino ad ora prese vanno in questa direzione”. 

Febbraio 2022: il Copasir ha evidenziato uno squilibrio azionario a favore della Francia invitando Cassa Depositi e Prestiti ad entrare nel capitale di Stellantis.

Settembre 2024: dichiarazione del Senatore di Fratelli d’Italia, Matteo Gelmetti, che risponde al Senatore Luigi Nave (5 Stelle): “Fu proprio il secondo governo Conte a lavarsi le mani di fronte alla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e la francese Peugeot, inginocchiandosi a Stellantis e decidendo di non esercitare la golden power: fu proprio quello l’errore più grande, l’unico e vero disastro, il non aver chiesto alcuna garanzia alla multinazionale, come invece fece in quella fase decisiva il Governo francese. L’ennesimo disastro dell’allora governo Cinque Stelle-Pd”.

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