Progetto Comune per Guglionesi: "Con anonimi proclami quale futuro per la politica locale?"
GUGLIONESI. Negli ultimi mesi, la vita politica di Guglionesi ha assistito a un vivace fermento, segnato dal confronto tra vecchie e nuove visioni del futuro amministrativo del paese.
C’è chi invoca un rinnovamento generazionale e un diverso approccio alla politica e chi parla con critiche severe verso ciò che viene percepito come una retorica senza azioni concrete.
Di seguito la lettera di risposta di "Progetto comune per Guglionesi" ai gruppi "Guglionesi Futura" e "giovani guglionesani"
«Le avvisaglie ci sono, si sono manifestate in quest’ultimo periodo dopo il generale torpore o, più propriamente, la diffusa sonnolenza nella quale la nostra comunità si è immersa per diversi mesi, quasi dimentica del “misfatto” politico che ha portato alle dimissioni del sindaco ed al commissariamento del Comune di Guglionesi nell’ormai lontano febbraio 2024, pubblicamente condannato da pochi, nell’immediatezza del fatto, con specifici addebiti di responsabilità! Un primo segno di risveglio dall’inerzia collettiva - vissuta da alcuni nella vana attesa di chiarimenti e prese di posizione da parte degli autori del “fattaccio” (amministratori di maggioranza e suoi convinti ed accesi sostenitori della prima ora) - vi è stato l’estate scorsa, in particolare nel contesto di una ritrovata festa locale di partito. Bene, fin qui tutto sembra rientrare nella normale attività politica di quel piccolo mondo che è la nostra comunità paesana.
Senonché verso la fine di settembre è apparsa nel nostro orizzonte una nuova entità sociale, vagheggiante il “futuro” nel nome, che ha auspicato, con una profusione di parole, un cambiamento radicale rispetto ai mai sopiti “egoismi” dei nostri politici.
Nell’intenzione del nuovo gruppo civico (o asserito tale) l’invocato cambiamento dovrebbe realizzarsi a mezzo di una classe dirigente giovane e competente, frutto di ricambio generazionale, da promuoversi tuttavia ad opera soprattutto dei partiti e con esclusione delle “pseudo associazioni politiche”, in modo da promuovere un rinnovamento vero e non di facciata, a cominciare dalla scelta del candidato sindaco al di fuori delle solite ristrette mura di palazzo! Un proclama di cotanto spessore ha talmente abbagliato alcuni politici locali da indurli a vedere nel neonato gruppo civico “uno sprazzo di luce” emergente dal buio della vecchia politica, stante la condivisione della esternata professione di fede, nella quale hanno avvertito, con perspicacia e lungimiranza assolutamente fuori dall’ordinario, la “voglia” di non essere più <<omissivi spettatori, ma di volersi “sporcare” le mani>> e, cosa rara, una “visione”, un progetto politico che guarda al “futuro”, da realizzare attraverso un cammino comune, pur rimarcando il rischio conseguente ad una rottamazione indifferenziata dei non più giovani e nel contempo riconoscendo valore alla meritocrazia.
Ma, ahinoi, tale offerta di collaborazione, di cammino comune è stata disattesa dal nuovo astro fulgente della scena nostrana, che ha ribadito la necessità di cedere il passo alle nuove generazioni, pur “sgombrando il campo da possibili candidature” ma tuttavia manifestando disponibilità (menomale!) a dare “contributo di idee e di rinnovamento reale a chiunque lo chieda”!
Il nuovo gruppo (o presunto tale) è pertanto assurto ad interprete del “99% (del pensiero, ndr) della popolazione guglionesana”, in tale carica investito evidentemente da qualche potenza soprannaturale sconosciuta a noi comuni mortali, non lesinando in tale veste accuse di complicità della minoranza consiliare nella causazione del commissariamento e della spinta fatale del paese verso il precipizio, lasciando sospesa la rivelazione della propria identità e tacciando, di fatto, di superficialità ed ignoranza politica gli avventati interlocutori, ritenuti incapaci di intendere e commentare il contenuto profondo dei propri comunicati ed aventi una “visione politica” intrisa di passato!
Il riferimento è, in particolare, a chi - pur sempre alla finestra, per sua stessa implicita ammissione, unitamente ad altri che nel silenzio generale sono restati in attesa dell’evolversi degli eventi - si è posto il dubbio, invero niente affatto amletico, in merito alla identità del nuovo anonimo gruppo civico, percependo, a livello sensoriale, la presenza o comunque il fantasma del cavaliere che si mostra intrepido a lottare contro immaginari nemici con l’intento di mascherare il supposto ruolo di guida e conduzione di metaforici somari. A questo punto una nuova associazione ha pubblicato il proprio manifesto invitando i cittadini ad aprirsi al confronto dialettico, a mettersi in gioco senza più rilasciare deleghe in bianco ad altri, ad essere inclusivi, a collaborare per la ricerca di soluzioni comuni volte al soddisfacimento dei bisogni collettivi, superando sterili contrapposizioni e conflittualità, riappropriandosi del ruolo di soggetti attivi dell’azione amministrativa! Tra le poche reazioni a tale pubblica dichiarazione di intenti una, in particolare, si è accodata al coro, sparuto ma pur sempre tale, di coloro che ritengono essere l’anonimato il male ricorrente commesso da chi, singolo o gruppo, esprime le proprie opinioni senza sottoscriversi oppure usando pseudonimi o appellativi di pura fantasia!
Invero, l’arguto autore, con prosa accattivante e rimandi al magico suonatore di flauto, o piffero, nato dalla prolifica penna dei fratelli Grimm, ha ammonito i nuovi arrivati - dalla comoda finestra attraverso cui osserva la vita che si svolge al di fuori - che a percorrere la strada lastricata di buone intenzioni si finisce per perdersi se ci si ostina a celare il proprio volto o nome, tralasciando di aggiungere al proprio monito, ahinoi, che in segno di riconoscenza nei riguardi del pifferaio magico fu eretta una statua nella piazza del paese di Hamelin per aver egli liberato la città infestata dai topi e portato la concordia nelle vite e negli animi dei cittadini con la sua musica. Qualcuno sui canali “social” ha scritto che non basta la carta d’identità (per dare credito a chicchessia, ndr) e tale lapidaria ma efficace frase non abbisogna di ulteriori specificazioni sul concetto ad essa sotteso; si può aggiungere, come si dice dalle nostre parti, che è alla stringitura dei sacchi che si vede il risultato del lavoro svolto, indipendentemente dall’anonimato o dalla notorietà di chi ha riempito i contenitori! Tornando al presente, l’altro accadimento che ci riporta al tema del discorso, l’ulteriore avvisaglia di cui si è fatto cenno all’inizio, è la tempestiva reazione, oltremodo dura se non addirittura rabbiosa, nei confronti di “qualche Associazione Politico – Culturale” da parte dei «guglionesani che chiedono cambiamento non associazioni”.
A detta degli ultimi, in ordine di tempo, indignati ed arrabbiati “Antonio, Luca, Luisa, Rita, Fabrizio, Maria …” e, perché no, Dammuccio, Tittina, Luluccio, Carluccio e così via, le neonate associazioni “di politico e di culturale hanno ben poco” ... “non hanno idee né ideali … nessuna visione e nessuna idea”, nel mentre “la politica … si fa in altri modi”, diversi da come è intesa da tali nuovi gruppi sociali, essendo “studio e non improvvisazione, formazione e non supponenza, visione e non cecità, amore per il proprio paese non distruzione”! Il mistero di tale aspra filippica - formulata dai novelli inquisitori a caccia di stregoni con dubbi rimandi a Demostene e Cicerone - è stato svelato con la manifestata convinzione che le nuove “associazioni politico-culturali” vengano fatte “nascere solo per dare visibilità a chi è stato bocciato dalla comunità, e oggi vuole essere ancora una volta protagonista assoluto”, essendo “la politica ben altra cosa”, per cui mai invocazione è sembrata per loro più appropria della seguente: “Finitela di improvvisarvi salvatori di Guglionesi con queste associazioni nate ad hoc per una manciata di voti e per eleggere qualcuno”!
La dura invettiva dei “nostri cittadini … Antonio, Luca, Luisa, Rita, Fabrizio, Maria …”, Dammuccio, Tittina, Luluccio, Carluccio e così seguitando, si è conclusa con l’invocazione ai partiti - ritenuti “intelligenti a differenza di qualche Associazione Politico Culturale” e “veri attori nelle competizioni elettorali, … anima dell'azione politica e amministrativa di un Paese, di una comunità”, detentori degli “strumenti giusti” e della “visione giusta per salvare Guglionesi” - affinché fermino lo “scempio delle associazioni politico-culturali … costruite ad personam” per prendere in giro gli elettori!
All’incredulità che tali proclami hanno suscitato è subentrato il dubbio che all’origine di tale invettiva ci fossero vecchi rancori - evidentemente mai sopiti e dalle cause sconosciute ai più - nutriti nei confronti di uno o pochi innominati, ritenuti burattinai anonimi, manovratori occulti dei nuovi gruppi associativi!
A tale dubbio si è affiancata, prendendo il sopravvento, la considerazione che le prospettazioni in questione possano costituire avvisaglie di un mondo al contrario, un mondo alla rovescia, divisivo, inverso
- dove - in forza di una anonima autoreferenzialità dalla quale non traspare una pur minima base di autorevolezza – si nega, anacronisticamente, il diritto dei gruppi sociali e delle associazioni ad essere parte attiva e propositiva della collettività, nonostante l’espresso riconoscimento fattone dalla Carta costituzionale, oltre che dallo Statuto del Comune di Guglionesi,
- dove le persone non più giovani, che in forza dell’esperienza di vita vissuta sono portatrici di positività e proficuità, vengono in buona sostanza considerate da “rottamare” in quanto asseriti portatori del “vecchio”,
- dove si giudica aprioristicamente sulle base di preconcetti e pregiudizi prima ancora che venga posta in essere qualsivoglia iniziativa,
- dove ancora una volta si da priorità alla scelta dei candidati da eleggere alla prossima tornata elettorale piuttosto che alle cose da fare ed al come farle,
- dove si tacciano gli altri di mancanza di intelligenza accusandoli di non essere in grado di comprendere asserite visioni politiche delle quali neanche il più abile chiaroveggente è in grado di individuarne un minimo, esile barlume, stante il vuoto propositivo che prorompe dalle roboanti parole dei nuovi astri fulgenti del firmamento locale, novelle comete la cui scia luminosa si è ben presto dissolta nella vacuità di frasi fatte, di esortazioni rivolte agli altri a giustificazione della propria inazione, alla solita e ricorrente attesa degli eventi stando, ancora una volta, alla finestra, preferendo scagliare anatemi contro mai nominate persone ritenute colpevoli di chissà quali malefiche attività in loro danno e causa di tutti i mali, passati, presenti e futuri della nostra Comunità paesana!
A questa visione di un mondo nuovo, del nuovo modo di fare politica che “Guglionesi Futura” ed i tanti “guglionesani Antonio, Luca, Luisa, Rita, Fabrizio, Maria …” propongono, è preferibile un mondo al rovescio dove, con una radicale inversione di rotta, i cittadini lottano per i propri diritti senza attendere che altri lo facciano al loro posto, un mondo dove l’obiettivo primario, da raggiungere attraverso il confronto e la condivisione, sia l’interesse della collettività ed il punto di forza dell’azione amministrativa sia costituito dalla partecipazione delle persone! Ed allora, in conclusione, è il caso di dire che “tutto il frastuono di oggi sembra solo un mormorio d’insetti ronzanti intorno all’immane dorso di quell’animale preistorico, il silenzio” ( Max Picard, Il mondo del silenzio, Edizioni Comunità, 1951), silenzio che sarebbe stato opportuno osservare riflettendo sulla necessità di immaginare ed agire per realizzare un mondo veramente nuovo, un mondo al contrario, un mondo totalmente altro rispetto alle logiche ancora oggi imperanti (Davide Sabatino “Immaginare un mondo al contrario? Sì, possiamo”, Settembre 2021)!».