Decreto sicurezza e immigrazione, lettera aperta ai parlamentari molisani
TERMOLI. L'appello ai parlamentari molisani relativo Decreto legge Salvini 113/2018 su immigrazione e sicurezza firmato da: La Città Invisibile, Casa del popolo Campobasso, Casa del popolo Termoli, Fondazione Milani, La Fonte, “Mai più sole”-Non una di meno Termoli, USB Molise, A.N.P.I. Molise, CGIL Molise, Faced Onlus, Cooperativa “il Noce”
«Esprimiamo forte preoccupazione per l'entrata in vigore del decreto legge del 4 ottobre 2018 n.113, il cosiddetto “decreto Salvini”. La legge creerà una nuova categoria di persone ai margini, persone senza diritti, escluse dai servizi, che saranno costrette a vivere nella paura e nella clandestinità. La legge produrrà più insicurezza per tutti, invece che più sicurezza. Invece di favorire l'inclusione favorirà le organizzazioni criminali che vivono di sfruttamento di manodopera a basso costo, spaccio di droga e prostituzione. Inoltre il decreto colpisce duramente il diritto a manifestare e chiunque voglia riappropiarsi di spazi abbanonati, in risposta alla crescente emergenza abitativa.
Il parlamento ha tempo fino al 3 dicembre per approvare, modificare o fermare la legge. I parlamentari molisani possono e devono fare la loro parte dicendo NO ad una legge ingiusta e irresponsabile. Di seguito alcuni dei punti più controversi del decreto, entrato in vigore dal 5 ottobre:
L’eliminazione della protezione umanitaria limiterà fortemente il diritto costituzionale all'asilo cosi come previsto dall'art 10 comma 3 della nostra Costituzione “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge;
l’eliminazione della protezione umanitaria produrrà inoltre un netto aumento degli irregolari sul nostro territorio (circa il 20% dei richiedenti asilo ricevevano la protezione umanitaria). Gli irregolari diventerannola perfetta manodopera per i caporali, gli sfruttatori e la malavita, a conferma che la limitazione dei diritti è contraria al principio della sicurezza.
Il decreto prevede anche l'impossibilità per i richiedenti asilo di essere accolti nello Sprar: questo significa mantenere in vita i Cas, ovvero i centri di accoglienza straordinaria, che potrebbero al contrario essere decisamente superati considerate la diminuzione e il piccolo numero degli sbarchi in Italia. I CAS sono centri che nascono al di fuori di qualunque approvazione degli enti locali e sono gestiti da private: per legge prevedono un margine d'impresa per l'ente gestore.
Viene inoltre vietata l'iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo, che vuol dire l'impossibilità di ottenere la carta d'identità, quindi l'impossibilità di ricevere pagamenti tracciabili previsti dall'odierna legislazione per ricevere lo stipendio, favorendo cosi il lavoro nero e lo sfruttamento.
Viene reintrodotto il reato di blocco stradale, che era stato depenalizzato, con pene da 1 a 6 anni. Inoltre, inasprimento delle pene per gli occupanti di case, con la reclusione fino a 4 anni e multe fino ad oltre 2.000 euro – pene raddoppiate rispetto a quelle previste dal codice fascista Rocco, con la possibilità per i giudici di ricorrere alle intercettazioni telefoniche. Infine, ulteriore militarizzazione dei vigili urbani con la dotazione di pistole taser, armi “non letali” che però uccidono, ed estensione dei DASPO urbani.
Viene liberalizzata la vendita dei beni sequestrati ai mafiosi. Prima era solo a favore di enti pubblici, associazioni di categoria e fondazioni bancarie; ora viene allargata a tutti i privati purché non siano direttamente legati ai vecchi proprietari mafiosi. In un paese in cui le mafie sono così potenti, non avranno problemi a trovare dei prestanome per rimpossessarsi dei beni sequestrati.
E' prevista la reclusione fino a 4 anni per chi organizza o promuove "invasioni di terreni o edifici", congiuntamente ad una multa che può arrivare fino a 2.064 euro. Tanto per fare qualche paragone: per le percosse (art.581 c.p.) è previsto un massimo di pena fino a 6 mesi di reclusione e multa di 309 euro; per il falso in atto pubblico (483 c.p.) abbiamo un massimo della pena detentiva pari a due anni; per la truffa (640 c.p.) massimo di tre anni (che arriva a cinque per truffa ai danni dello Stato). Si criminalizzata quindi chi, magari in situazione di emergenza abitativa, decida di occupare edifici dismessi o non utilizzati.
Chiediamo ai PARLAMENTARIMOLISANI (Giuseppina Occhionero/LEU, Rosalba Testamento e Antonio Federico/M5S) e ai SENATORI MOLISANI (Frabizio Ortis e Luigi Di Marzio/M5S) di sostenere in via prioritaria la non conversione in legge del decreto.
Oppure in alternativa di fare propri i seguenti emendamenti:
Titolo I( Disposizioni in materia di immigrazione):
Alcune delle più importanti associazioni che in Italia si occupano di immigrazione (tra cui, ad esempio, Caritas, ARCI, Amnesty International, Save the Children, Emergenc, CNCA) a seguito dell'analisi del decreto esprimono forti preoccupazioni sul decreto e propongono una serie di emendamenti volti a limitarne gli effetti più deleteri del titolo I
Ci uniamo a queste osservazioni e pertanto chiediamo di fare propri gli emendamenti proposti dalle associazioni citate che alleghiamo alla presente».
Titolo II (Disposizioni in materia di sicurezza):
Abrogazione degli articoli: art.19relativo all'utilizzo di pistole taser da parte delle polizie municipali,art.21 relativo all'estensione del daspo urbano, art.23 relativo ai blocchi stradali, art. 30 e 31 relativi all'occupazione di immobili.
Titolo III(Disposizioni in materia di riorganizzazione del ministero dell'interno e amministrazione e destinazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata):
Abrogazione art.36 relativo alla razionalizzazione delle procedure di gestione e destinazione dei beni confiscati
Adesioni:
La Città Invisibile
Casa del popolo Campobasso
Casa del popolo Termoli
Fondazione Milani
La Fonte “Mai più sole”-
Non una di meno Termoli
USB Molise
A.N.P.I. Molise
CGIL Molise
Faced Onlus
Cooperativa “il Noce”