"Piano solo": l'anima della musica prende corpo e avvolge di atmosfere con Antonio Artese

Il concerto-evento sab 02 dicembre 2023
Spettacolo di Emanuele Bracone
3min
Il pianista e compositore Antonio Artese in "Piano solo" al Termoli Jazz ©termolionline.it
Il pianista e compositore Antonio Artese in "Piano solo" al Termoli Jazz ©termolionline.it
Il pianista e compositore Antonio Artese in "Piano solo" al Termoli Jazz

TERMOLI. Grazie all’evento andato in scena ieri sera all’ex Cinema Sant’Antonio, cornice del secondo appuntamento della IX edizione di Termoli Jazz, l’entusiasmante concerto in “Piano Solo” di Antonio Artese, ci ha permesso di colmare una lacuna personale: quello di seguire live il sopraffino e sensibile pianista jazz e compositore.

Col direttore Artese abbiamo avuto modo nel corso degli ultimi anni di interagire diverse volte, l’ultima proprio all’antivigilia del concerto di ieri, nell’intervista con cui ha illustrato la ratio di una offerta artistica capace di coinvolgere con attenzione il pubblico in sala (meritava il sold-out) spaziando nella linea di contaminazione jazzistica tra vari generi, compreso brani di musica leggera iconici, rivisitando nella sua chiave autoriale Gino Paoli e Beatles, oppure composizioni proprie in anteprima mondiale, piuttosto che un viaggio nel periplo della musica, vedi Gershwin.

Una esibizione che in 95 minuti ha offerto diversi spunti, non solo artisticamente musicali, ma anche di discussione, come la chiosa finale sugli spazi di aggregazione culturale, introdotta dal direttore artistico Michele Macchiagodena.

Stile inconfondibile quello di Artese. A colpirci in modo particolare la capacità di fondersi con un pianoforte di dimensioni importanti, creando sonorità straordinarie, quasi scolpendo le note nell’escursione del programma e come un’onda che trascina via le emozioni, lasciandone i brividi, incalzare da ritmi cameristici a crescendo davvero avvolgenti.

“Piano Solo”, tour che ha preso il via proprio nel prologo termolese, nella sua città, è un viaggio musicale attraverso paesaggi e luoghi dell’anima con al centro il pianoforte, anteprima del “Tour Piano Solo” e del nuovo disco in uscita a marzo 2024.

Il repertorio ha previsto una serie di composizioni originali in forma di suite, rappresentando il risultato di quindici anni di ricerca artistica.

Questo progetto testimonia non solo l'amore di Antonio Artese per il pianoforte, ma anche la sua ricerca costante di un linguaggio musicale proprio, intimo e riflessivo. Il mélange di melodie originali e un’ardita esplorazione armonica crea un continuum di quadri musicali, dove il pianoforte evoca un caleidoscopio di atmosfere, colori e forme.

Nonostante una scrittura strutturata, il pianista lascia uno spazio vitale per l'improvvisazione rendendo ogni brano un'opportunità per la creazione spontanea. Il concerto ha presentato ufficialmente il prossimo album, My Blond Girl, dedicato alla moglie Samantha, che sarà pubblicato a marzo 2024, condividendo con gli ascoltatori la sua visione originale e disincantata del pianoforte a venticinque anni dal suo primo album di “Piano Solo”, Italian Sketches, pubblicato negli Stati Uniti.

Viaggio che ha celebrato la continuità e l'evoluzione di un musicista contemporaneo. Il pianista e compositore descrive così il mood e la genesi di questo progetto: «Parafrasando J.S. Bach, stella polare per tutti i musicisti, questo concerto è una vera e propria offerta musicale. Per un pianista è sempre una sfida confrontarsi con il proprio strumento, soprattutto alla luce dei lavori leggendari di Bill Evans, Keith Jarrett e Brad Mehldau. Tuttavia, penso che sia un obbligo accettare questa sfida e rimettersi in discussione con coraggio e dedizione, specialmente in un contesto da solista. Non ci sono veli che separano il musicista dal proprio strumento; è un modo di esporre sé stessi, di mettersi a nudo. Questo concerto rappresenta per me l'offerta di un atto creativo che parli direttamente al cuore dell'ascoltatore anziché alla sua mente. Il programma selezionato per questo concerto riflette il mio mondo interiore, la mia passione per la scrittura e l'improvvisazione, quest’ultima intesa non solo secondo i canoni del jazz. È inoltre una preziosa opportunità per giocare con la palette inesauribile di colori che questo meraviglioso strumento può evocare. Ho scelto di iniziare questo tour da Termoli, la mia città natale, con cui ho un legame particolare e da dove il mio viaggio musicale ha avuto inizio tanti anni fa».

Il secondo appuntamento di Termoli Jazz, importante festival brillantemente diretto da Michele Macchiagodena, direttore artistico della rassegna e presidente dell’Associazione Culturale Jack, realizzato grazie al patrocinio e al contributo dell’Amministrazione Comunale di Termoli, è stata una ghiotta opportunità per i cultori della musica in genere, non necessariamente jazzofili della prima ora. Termoli Jazz, inoltre, fa parte della prestigiosa associazione nazionale I-Jazz e dell’Italian Music Festivals, altra associazione di assoluto livello che include i migliori festival, che spaziano dal jazz all’elettronica, più orientati verso il pubblico delle nuove generazioni.

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