Nel calcio come allenatore e giornalista Sky, le prospettive di Augusto De Bartolo

L'intervista mar 26 novembre 2024
Calcio di Michele Trombetta
6min
Nel calcio come allenatore e giornalista Sky, le prospettive di Augusto De Bartolo ©Termolionline
Nel calcio come allenatore e giornalista Sky, le prospettive di Augusto De Bartolo ©Termolionline

TERMOLI. Augusto De Bartolo partito dal Molise dove è cresciuto sia calcisticamente e come uomo facendo la spola tra San Martino in Pensilis e Termoli.  

Oggi, oltre ad essere un qualificato allenatore è anche un giornalista sportivo, ex calciatore e attuale allenatore con licenza Uefa B. Nato con una grande passione per il calcio, ha giocato a livello dilettantistico ma ha scelto di seguire un percorso professionale diverso. Dal 10 settembre 2007, è entrato a far parte inizialmente come redattore per il sito Sky.it Sport.

Parallelamente, ha coltivato il sogno di allenare e ha intrapreso questa carriera a partire dal 2014.

Nel suo percorso come allenatore, ha lavorato sia nel settore giovanile che in squadre senior, come vice nella Vastese (Serie D) e successivamente in altri ruoli tecnici. Ultima squadra la Vogherese in serie D , per 6 anni è stato nel settore giovanile dell’Alessandria dove ha allenato tutte le categorie dall’Under 14 alla Primavera 3. 

Augusto mira a consolidare la sua carriera e ottenere successi non solo in termini di risultati, ma anche nello sviluppo dei giocatori. Il suo partire dal Molise direzione Milano lo ha considerato come una partecipazione alla Champion League, chi vi scrive ha conosciuto Augusto come giovane promessa del calcio Molisano fin da quando dava i suoi primi calci nel San Pietro a Termoli, oggi lo abbiamo contattato per sentire da lui quante scale gerarchiche ha salito per avere un suo successo professionale nell’ambito in cui lui ha voluto sempre fortemente primeggiare.

Augusto, è un piacere riascoltarti. Innanzitutto, raccontaci gli ultimi vent’anni o giù di lì di Augusto De Bartolo.

"Beh, diciamo che da quando sono diventato 'grande' è stato un percorso pieno di trasformazione ed evoluzione, con un denominatore comune: il calcio. Ho avuto l'opportunità di lavorare come giornalista a Sky Sport, prima in redazione e ora da freelance. E proprio qui sta la scelta: lavoro da freelance poiché ho iniziato a fare anche l'allenatore. Sei anni nel settore giovanile dell'Alessandria in Serie C e in Serie B, allenando tutte le categorie dall'U14 alla Primavera, poi la chance nel calcio dei grandi a Vasto come vice, e infine, nella scorsa stagione, alla Vogherese, Serie D, girone A, da capo allenatore. Ora sono in attesa..."

Tu commenti su Sky soprattutto la Serie B, però sappiamo che la tua grande passione è allenare. Hai sentito che a Termoli, la tua terra, è accaduto qualcosa nelle ultime ore in seno al Termoli Calcio. Ti piacerebbe riavvicinarti alla città che ti ha visto muovere i primi passi da calciatore?

"Inevitabilmente, pur vivendo al Nord, seguo quanto succede nella mia terra, con particolare attenzione alle vicende del Termoli, città in cui sono praticamente cresciuto. Mi dispiace che ci sia un po' di contestazione per il fatto che la squadra non vive la città quotidianamente in questo momento. Mi auguro possa tornare presto a Termoli. La tifoseria termolese è bella e appassionata. Sono un po' mancati i risultati nell'ultimo periodo e ho letto dell'esonero di mister Carnevale. Purtroppo, in questi casi, siamo noi allenatori a pagare. Beh, mettiamola così: se qualcuno dovesse fare una chiamata..."

Augusto, perché all'epoca lasciasti il Molise? Solo per motivi calcistici o professionali?

"All'epoca, purtroppo, le occasioni nel calcio erano 'passate', un po' per sfortuna, un po' per colpa mia, e allora ho scelto di andare altrove per intraprendere quello che ancora oggi è il mio lavoro 'principale'."

C'è qualcosa che rimpiangi nel passato da calciatore che avresti voluto fare, e qualcuno o qualcosa te lo ha impedito? Come allenatore ti senti appagato e gratificato?

"Sicuramente da calciatore ho qualche rimpianto. Penso che avrei potuto fare di più, ma le esperienze che ho vissuto me le porto sempre nel cuore perché mi hanno fatto diventare uomo molto presto e mi hanno insegnato 'la vita'. Forse avrei dovuto crederci di più, è quello che dico sempre ai miei ragazzi quando li alleno: credere anche alle cose che sembrano apparentemente impossibili. Come allenatore mi sono prefissato proprio questo: credere alle cose che sembrano impossibili. Ho creduto nel professionismo e ho fatto sei anni ad Alessandria. Ho creduto di poter allenare i grandi e, prima a Vasto come vice, ma soprattutto a Voghera, ho dimostrato a me stesso e agli altri che ci posso stare. Come allenatore, al momento, ci si scontra un pochino con il timore, da parte dei dirigenti dei club, di affidare la panchina a tecnici giovani ed emergenti. Ma diciamo che io la penso così: ho la forza delle idee e delle competenze."  

La carriera giornalistica in un grande network come Sky quanto ti soddisfa? A giudicare da quello che dici, ti piace molto allenare, il che ci fa presumere che fare il giornalista di successo non ti ripaghi quanto stare sul campo di calcio.

"Lavorare per Sky è stato ed è tuttora un enorme orgoglio e soddisfazione, tanto è vero che continuo a lavorare per loro. Vedila in questo modo: l'attività di giornalista mi permette di vedere tantissime partite e, dunque, capire da vicino quello che fanno gli allenatori top. Dall'altra parte, io mi sento un uomo di campo: allenare è una cosa che mi viene da dentro".

Chi scrive ha conosciuto benissimo il calciatore Baby De Bartolo, la tua grande famiglia, il tuo sponsor principale: il tuo grande papà, che mi teneva sempre al corrente dei tuoi progressi e dei tuoi successi. Quanto ti mancano oggi queste cose?

"Mi manca il calcio giocato, quello sì. Non ho più 20 anni, ma ogni tanto qualche partitina me la faccio ancora... Mi manca certamente la mia famiglia: vivo lontano da loro, e questo non è il massimo. Ma con il mio papà continuiamo a parlare di calcio. Lui non ha cambiato ruolo, è sempre mio padre; sono io che ho cambiato: da giocatore ad allenatore. Una volta era lui a spiegare le cose a me, adesso le spiego io a lui".

Raccontaci, se vuoi, l'Augusto De Bartolo "formato famiglia" oggi.

"Mah, l'Augusto formato famiglia è sempre lo stesso. Vivo con la mia compagna a Vigevano, anche lei appassionata di calcio. Lei ha due figli: il grande, Mattia, gioca a Taranto in Serie C; il piccolino, Filippo, gioca qui a casa in un settore giovanile della città. Come vedi, siamo costantemente su un campo da calcio".

Augusto, ad oggi ci potrebbero essere possibilità di un tuo ritorno ad allenare a queste latitudini?

"Io, dal punto di vista calcistico, sono uno dei 'figli' di Vincenzo Cosco. A lui devo tanto come calciatore, ma a lui devo soprattutto la passione per il mestiere di allenatore. Lui a Termoli ha vinto un campionato da record in Eccellenza; a volte sogno di poter proseguire il lavoro che lui aveva fatto. Quindi, dal mio punto di vista, la volontà di poter tornare in Molise, in particolare a Termoli, per mettere a disposizione tutta l'esperienza maturata da allenatore, mi piacerebbe. Da parte mia, le possibilità ci sono: ho il telefono acceso, diciamo così..."

Volevo darti la possibilità, se vuoi, di salutare qualcuno che qui a Termoli e nel Molise ti ha aiutato a crescere, sia come calciatore che come uomo (famiglia scontata a parte).

"Allora, ce ne sarebbero tante di persone da ringraziare. Certamente Vincenzo Cosco ha avuto un'influenza molto importante per il mio percorso calcistico e umano, ma ti potrei dire Gigi Bodi, che è stato il primo a farmi giocare a 15 anni con i grandi all'Interamnia. Mi ha addolorato molto apprendere proprio dal vostro giornale, Termolionline, della sua morte pochi giorni fa. Ma devo dire grazie anche a Gianfranco Buro, che mi fece disputare il mio primo campionato in prima squadra a 16 anni e mezzo. Diciamo che mando virtualmente un abbraccio grande a tutte le persone che nel corso degli anni mi hanno stimato e mi stimano tuttora. E un abbraccio grande a te, ai tuoi lettori e agli sportivi termolesi e molisani, con un augurio per le prossime festività".

Galleria fotografica

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione