TERMOLI. Da Maurizio Giamberardino un post di sensibilizzazione riguardo il momento che stiamo vivendo collegato al popolo social.
«Esattamente un anno fa, a pochi giorni dall’inizio della pandemia e del lockdown, la paura, l’incertezza e la diffidenza ci portavano a comportamenti poco razionali. Io stesso, mio malgrado, mi sono visto coinvolto in un attacco mediatico incontrollato, che mi definiva “erroneamente” portatore di virus.
A ripensarci ora mi viene da sorridere, ma poi ricordo i momenti di apprensione per le possibili ripercussioni che la vicenda avrebbe potuto avere nei confronti dei miei familiari, dei miei collaboratori, della mia attività, ed il sorriso svanisce. Il clima di “caccia all’untore” che si era creato, come se ammalarsi fosse una colpa, lo abbiamo dimenticato. Per questo scrivo oggi queste parole, per ricordare che la menzogna, l’attacco personale, o semplicemente la colpevole superficialità nel diffondere false notizie, porta dolore, angoscia e tristezza. Oggi molte di quelle persone che si sono rese a vario titolo protagoniste di questi atti, molto probabilmente neanche lo ricordano, perché prese dalle difficoltà in cui ci troviamo tutti, con amici o parenti che lottano per sconfiggere il virus. Ad un anno dall’inizio ci troviamo ancora in questa difficile situazione. Mi auguro passi presto anche grazie a nostri comportamenti piu’ responsabili. Ne usciremo tutti con una cicatrice profonda, ma spero ne usciremo migliori.