mercoledì 5 Febbraio 2025
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Help Ludopatia, il numero verde della Casa dei Diritti presentato alla Camera

TERMOLI. Torna un vecchio cavallo di battaglia della Casa dei Diritti delle persone, che per un frangente svicola dalla battaglia sulla sanità pubblica nel Molise. Cavallo di battaglia che già nei mesi scorsi aveva portato a presentare una campagna sulla ludopatia, a cui agganciare il volontariato del Servizio civile, che riuscirà a colmare il bisogno di consulenza che c’è nel territorio. Progetto che sarà presentato dopodomani alla Camera dei deputati, a Roma. 

Giovedì 16 giugno alle ore 14 verrà presentato, nella sala stampa della Camera dei deputati, il progetto Help Ludopatia ideato e realizzato dalle associazioni Konsumer, Casa Dei Diritti e Formare con il partenariato di Ali Autonomie. 

Il progetto nasce con l’obiettivo di combattere il problema della ludopatia, anche attraverso la conoscenza del fenomeno, intercettando i giocatori al fine di far emergere quanto si giocano “in termini di patrimonio e risorse finanziarie” gli italiani.

Per questo motivo è stato ideato e promosso il numero verde telefonico (800661551)  al quale risponderanno, per 6 giorni alla settimana,  i ragazzi del servizio civile universale coadiuvati da un’equipe psicologi per il supporto medicospecialistico alle vittime del gioco d’azzardo, da un lato, e   professionisti in grado di affrontare le crisi da sovraindebitamento, dall’altro, così da coprire entrambi i corni del problema, che è di tipo esistenziale, naturalmente, ma anche, ed in alcuni casi soprattutto, economico. 

Alla conferenza stampa, interverranno: l’on. Di Giorgi Maria Rosa, presidente Grippo PD commissione cultura e sport della Camera

il Presidente di Konsumer Italia Fabrizio Premuti, 

il Presidente della Casa dei diritti on, Laura Venittelli,

l’On Giovanni Falcone della Casa dei Diritti,

Valerio Lucciarini deVincenzi Direttore Generale di Ali Autonomie,

Antonella Ciaramella firmataria della legge della Regione Campania sul contrasto alla ludopatia,

Marcella Caradonna Presidente Nazionale della Federazione dei Commercialisti Cattolici,

Silvia Landi Psicoterapeuta, Leonardo Cecchi già vice responsabile comunicazione Pd,

Simona Neri responsabile del contrasto al gioco d’azzardo patologico di Anci Toscana e rappresentante Anci Nazionale nell’Osservatorio Nazionale GAP.

Col ‘gioco’ non si gioca. «Il Gap è una patologia seria che va affrontata con costanza, consapevolezza, strumenti efficaci, sensibilità e conoscenza del problema. In Molise invece non se è fatto di nulla di nulla ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti – spiega la portavoce Laura Venittelli – questa Giunta guidata dal presidente Toma si è completamente disinteressata del problema, tanto che oggi è giustamente nel mirino delle critiche. Non ci sorprende visto che sul fronte del gioco d’azzardo patologico nulla è stato tentato. Come se il problema non esistesse. Nonostante le risorse si sarebbero potute tranquillamente trovare. Siccome per noi il problema invece esiste ed è pesante, la Casa dei diritti e l’associazione Konsumer hanno predisposto il progetto “help ludopatia”. Lo facciamo perché è parte della nostra missione di solidarietà sociale e per il diritto alla salute. Altri hanno preferito girarsi dall’altra parte. Per insipienza o incapacità? Di certo ali un’associazione tocca riempire il vuoto cosmico delle politiche regionali.  Il Gdo non è uno scherzo: va affrontato con azioni concrete perché riduce le perso-ne ad automi, levandogli quella dignità umana che è alla base della nostra stessa Costituzione.  Come Casa dei diritti da tempo siamo impegnati su questo terreno. Ed è perché siamo un’associazione seriamente interessata ai risultati e non alle chiacchiere che avevamo a suo tempo proposto alla Regione un paio da adottare ed una strategia da seguire. Non ci hanno seguito, Noi andremo avanti comunque. Lo dobbiamo ai cittadini molisani. Per questo abbiamo ideato e promosso il numero verde 800 661 501, che nasce con l’obiettivo di far emergere il problema della ludopatia e di quanto si “giocano”, in termini di patrimonio e risorse finanziarie spesso ottenute da uno stipendio modesto, gli italiani che guardano al miraggio di una vita migliore con poco sacrificio. Miraggio che, soprattutto in momenti di crisi come quello in cui stiamo vivendo, di-venta, allo stesso tempo, sempre più lontano ma sempre più allettante. Al numero verde corrisponde un centro di ascolto diurno, anonimo, gratuito ed attivo dal lunedì al venerdì, per 10 ore al giorno, che ha come obiettivo quello di sottrarre le persone che sono entrate e non riescono ad uscire nel circolo vizioso del Gap alla morsa di usurai e mafiosi.  

Presso il centro opereranno al centro 4 ragazzi del servizio civile, formati da docenti universitari, che potranno indirizzare gli utenti per l’aspetto sanitario (sia al Ser-d, a una rete di psicologi volontari attiva in tutta Italia), e per le questioni economi-che (presso i centri di ascolto della Casa dei Diritti e di Konsumer per le questioni del sovraindebitamento formati gratuitamente dai componenti della federazione dei commercialisti cattolici). Il messaggio che vogliamo dare è molto semplice: se non smetti di giocare, oltre ai danni che procuri a te stesso e alla tua famiglia, diventi complice delle mafie. Chiaramente va precisato che non tutti i giochi hanno dietro le mafie, quelli controllati dallo Stato (come le sale bingo) certamente non hanno interessenze con la criminalità organizzata: rispetto a queste realtà va piuttosto costruita una cultura ed una partica del gioco virtuoso, che sia da deterrente agli effetti più nefasti del Gdo, a partire dalla questione delle risorse individuali e familiari, per arrivare alle vere e proprie patologie correlate, violenza domestica compresa. Ma è chiaro che tutto il mondo sterminato delle scommesse soprattutto on line oltre che delle innumerevoli sale slot, bingo che disseminano il nostro territorio, nasconde relazioni dirette o indirette con circuiti che eufemisticamente potremmo definire poco chiari. Oltre a mettere in circolo dinamiche che conducono all’impoverimento e dunque all’usura, gestita dai gruppi criminali».