PORTOCANNONE. «Alcune tristi pagine di storia dell’Arma dei Carabinieri ambientate in Albania, in occasione della Giornata del Ricordo: l’eccidio di Selenizza e le vicende della Colonna Gamucci, durante la Seconda Guerra Mondiale. Il contesto è quello dell’occupazione nazifascista del Paese delle Aquile.
I fatti sono spinti dalla illogicità della Guerra, alleanze, tradimenti… la Banalità del Male, parafrasando Hanna Arendt, nella sua esemplificazione. Ovviamente non si giocava a Risiko, ma si sacrificavano con efferatezza e disumanità le vite di giovani Soldati italiani».
Approccia così l’assessore alla Cultura Valentina Flocco l’appuntamento di sabato sera, 10 febbraio, che dalle 18, nell’ambito della rassegna “Dialoghi d’autore”, a Portocannone, vedrà intervenire Antonio Magagnino, che presenterà il libro “La Foiba di Kremenar e l’eccidio della colonna Gamucci”.
Quello di Antonio Magagnino, militare di carriera nell’Arma dei Carabinieri, è un libro che raccoglie vent’anni di ricerche, una lunga e minuziosa indagine storica svolta con la passione di chi si sente investito di un compito ben più grande di ciascuno di noi, riportare alla memoria fatti scomparsi, cancellati, spariti dalle cronache e dai libri di storia come coloro che ne furono tristemente protagonisti, risucchiati inspiegabilmente nell’oblio.
Erano ragazzi di vent’anni i Carabinieri Reali della Legione guidata dal Colonnello Giulio Gamucci ottant’anni fa e l’opera dello Scrittore si ha l’impressione che sia stata spinta essenzialmente dalla Pietas nei confronti dei caduti innanzitutto, dal desiderio di tributare ad essi il giusto Onore di cui, per questioni di “opportunismo” storiografico (e politico) sono stati privati. Volontà di dare giustizia postuma alla Verità, dunque; il libro che presenteremo sabato e’ quasi un luogo ideale ove possano riposare le povere anime dei Caduti dimenticati. Ma anche un atto dovuto per i familiari delle vittime che nulla seppero della scomparsa dei loro cari “scomparso nei fatti successivi all’8 Settembre 1943” solo questo fu loro comunicato. Si comprende dunque il grande valore etico e storico di quest’opera, e ringraziamo sin d’ora l’autore per avercela fatta conoscere.
Verrà proiettato anche un documentario video sui fatti.