mercoledì 5 Febbraio 2025
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A San Giuliano di Puglia “Un inno ai piccoli borghi”

SAN GIULIANO DI PUGLIA. Nel grazioso borgo di San Giuliano di Puglia nel nuovo anno appena arrivato continua il viaggio del libro di Luigi Pizzuto per dare voce alla vita dei piccoli borghi. Poesia, bellezza e vita genuina a braccetto nel silenzio assoluto dei piccoli centri spesso abbandonati a sé stessi. La presentazione della silloge poetica “Magna Capitana”, scritta da Luigi Pizzuto, tratterà con piacere queste tematiche tanto care alla filosofia dell’autore. Nell’anno nuovo appena arrivato continua così il viaggio di una produzione poetica che porta dentro i richiami più profondi radicati nelle ragioni del cuore. Per rilanciare, così, attraverso il linguaggio della poesia, gli sguardi più autentici verso i piccoli borghi che hanno bisogno di non poche attenzioni. Il libro sarà presentato alle ore 17.30, presso l’aula multifunzionale del Museo Mete in via “I Colori della Vita”.

Qui, appunto, nel luogo del cuore e della memoria, dove palpita il sussurro vibrante dei più piccoli, la poesia, grazie alla scuola, fa tanto rumore per far sentire la propria voce. 

Per non dimenticare i 27 piccoli angeli, la loro maestra e chi ha sofferto tanto. Per ricordare che la vita è un bene prezioso. Va difesa in ogni luogo. E a scuola in particolar modo. Ovunque “la poesia è una buona medicina per curare non poche ferite nascoste nelle stanze dell’intimo” come spesso precisa l’autore nel corso delle sue presentazioni. L’iniziativa è promossa dal Comune di San Giuliano di Puglia attento alla cultura e alla funzione del libro nel corso della crescita di ogni persona. “Un inno ai piccoli borghi dove forse nel nulla c’è tutto” è lo slogan che accompagna le svariate tematiche della pubblicazione. Porterà i saluti Antonello Nardelli, sindaco di San Giuliano di Puglia, da tempo attento studioso della storia del territorio.

Daniela Cafano, sensibile al culto della poesia, impegnata a valorizzare la realtà dei piccoli borghi, dialogherà con l’autore. «Per chi, come Luigi Pizzuto – precisa la poetessa Laura D’Angelo nella postfazione del libro – è originario di aree più interne e periferiche, come quelle molisane, in particolare di un Molise confinante con la Puglia, il territorio diventa oggetto di una ricerca poetica volta a cogliere, nelle particolarità locali, l’espressione di una identità in un rapporto tra io e mondo, che sa spaziare dai luoghi del culto e della memoria, fino ad abbracciare una più generale geografia del cuore. Il Molise confinante resta sullo sfondo.

O riappare in controluce con rarefatta semplicità e con volontà di rappresentazione e afflato poetico accessibile a tutti. In un’area sospesa tra canto e memoria, tra paesaggio intimo e storia collettiva, patrimonio umano e morale. L’attitudine dell’autore allo sguardo diventa, così, cura e coscienza di una bellezza intrinseca dell’universo per abbracciare un più vasto sentire. Il respiro del tempo sa farsi respiro della terra e del mondo di fronte ai drammi attuali. Per abbracciare il dolore delle vittime della guerra, in quella strage infinita degli innocenti fino alla striscia di Gaza».