L'influenza stagionale colpisce duro, ma sono pochi i medici che trasmettono i dati
TERMOLI. L'influenza stagionale colpisce duro, e complice una risalita dei contagi Covid, ormai un dato endemico, mette fuori gioco dalle relazioni sociali e dai posti di lavoro molte persone in queste festività natalizie, così come è avvenuto nelle classi prima delle vacanze scolastiche.
Il Molise, secondo l'ultimo rapporto settimanale "Influnet", il monitoraggio compiuto dall'Istituto superiore di sanità, è la sola regione in fascia gialla (in compagnia della provincia autonoma di Bolzano), ma attenzione, nella tabella delle casistiche mancano completamente i dati dati pediatrici, non solo, sono stati 3 tre i medici di base che hanno trasmesso le informazioni, per un totale di assistiti davvero scarno rispetto alla popolazione regionale. poco meno del 2%.
Sale ancora il numero di casi di sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia. Nella 51° settimana del 2023 l’incidenza è pari a 17,2 casi per mille assistiti (15,6 nella settimana precedente). Si sottolinea che a tale aumento concorrono diversi virus respiratori e non solo quelli dell’influenza, sebbene la circolazione di questi ultimi è in aumento (maggiori dettagli nel Rapporto Virologico 2023-51).
L’incidenza è in aumento nelle fasce di età pediatriche, stabile negli adulti e anziani. Maggiore incremento soprattutto nei bambini al di sotto dei cinque anni in cui l’incidenza è pari a 47,1 casi per mille assistiti (36,5 nella settimana precedente).
Tutte le Regioni/PPAA, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale, tranne la Basilicata. In quattro Regioni/PPAA è stata raggiunta la soglia di intensità “molto alta” dell’incidenza (Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Campania).
Due Regioni (Valle d’Aosta, Calabria) non hanno attivato la sorveglianza RespiVirNet.
Durante la sesta settimana di sorveglianza virologica, la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 29,4%, in aumento rispetto alla settimana precedente (26,8%), sebbene il numero assoluto di positività risulti inferiore a quello della settimana scorsa, come probabile conseguenza della sotto notifica dovuta alle recenti festività.
Tra i virus influenzali, quelli di tipo A risultano prevalenti (98,5%) rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09.
Tra i campioni analizzati, 75 (8%) sono risultati positivi per SARS-CoV-2, 74 (7,8%) per RSV e i rimanenti 80 sono risultati positivi per altri virus respiratori, di cui: 47 Rhinovirus, 18 Adenovirus, 6 Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, 5 virus Parainfluenzali, 3 Metapneumovirus e 1 Bocavirus.
Diversi virus respiratori contribuiscono all’incremento del valore di incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) registrato nella settimana 51 (17,22 casi per mille assistiti, come riportato nel Rapporto epidemiologico RespiVirNet N. 7 del 29/12/2023), tra cui prevalentemente i virus influenzali, SARS-CoV-2, RSV e Rhinovirus.
Nella cinquantunesima settimana del 2023 in tutte le Regioni italiane, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, il livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali è sopra la soglia basale (3,99 casi per mille assistiti) tranne la Basilicata. Quattro Regioni hanno superato la soglia di entità “molto alta” dell’incidenza (19,94 casi per mille assistiti). Si sottolinea che l’incidenza osservata in alcune regioni è fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato, al momento, i loro dati. Durante la cinquantunesima settimana del 2023, 1.044 medici sentinella hanno inviato dati circa la frequenza di sindromi simil-influenzali tra i propri assistiti. Il valore dell’incidenza totale è pari a 17,22 casi per mille assistiti. Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 47,11 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 20,68 nella fascia 15-64 anni a 16,63 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 9,54 casi per mille assistiti. Sale ancora il numero di casi di sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia.