venerdì 14 Febbraio 2025
Cerca

Randagismo: «Più adozioni e meno abbandoni»

PORTOCANNONE. Un fenomeno in crescita, che non accenna a regredire. Ogni anno in tutta Italia vengono abbandonati centinaia di migliaia di animali domestici. L’animale viene considerato alla stregua di un oggetto o di un giocattolo di cui ci si può disfare in qualunque momento. L’abbandono è fonte di numerosi problemi.

«L’abbandono dei cani e il fenomeno del randagismo. Non c’è alcun dubbio che le due pratiche siano tra loro interconnesse. Abbandonare un animale in genere non è solamente un’azione eticamente inaccettabile ma costituisce anche un reato punito dalla legge n. 189 del 2004 con sanzioni pecuniarie (da 1.000 e 10.000 euro) e con l’arresto fino ad un anno di reclusione» inizia così la nota del sindaco di Portocannone Francesco Gallo.

«Nel caso di specie trattasi per lo più di cani di cui i possessori se ne sono serviti senza ricorrere all’obbligo dell’installazione del microchip, così come prevede l’art. 4 della legge regionale n. 16 del 2001, per poi abbandonarli al loro destino, scaricando sulla comunità l’onere del ricovero, della cura e del mantenimento- continua il primo cittadino- Perché di questo si tratta!

D’altronde nell’immaginario pubblico la lotta al randagismo si limita alla sola pratica dell’affidamento dei cani randagi ai canili e poco importa se il Comune sia costretto a pagare ogni anno migliaia di euro per il loro mantenimento, nella nostra fattispecie l’Ente paga circa € 5.600 all’anno per cani entrati in canile dagli anni 2013/2016.

Le strade che si stanno percorrendo per la risoluzione della problematica in oggetto sono tutte quelle indicate dalla Legge regionale n. 7 del 2005, recante norme per la protezione dei cani e l’istituzione dell’anagrafe canina, a cui l’Amministrazione intende uniformarsi senza alcuna deroga:

– Collaborazione con associazioni di volontariato per la protezione degli animali e con il servizio veterinario dell’Azienda Sanitaria Locale, per l’avvio di una campagna di sensibilizzazione per l’adozione dei cani attualmente in stato di abbandono;

– Collaborazione con il canile attualmente convenzionato per la possibile adozione dei cani registrati per provenienza dal territorio di Portocannone;

– Controllo del territorio da parte della Vigilanza Ausiliaria del Comune, in collaborazione con le “Guardie zoofile” al fine di segnalare alle Autorità competenti i responsabili dell’abbandono di cani;

– Obbligo per i possessori di cani di iscrizione del proprio cane all’anagrafe canina e all’applicazione del microchip, e relative sanzioni per i trasgressori così come dispone l’art. 13 della legge regionale n. 7 del 2005.

– Contribuire alle prime spese sostenute dai privati e/o associazioni per l’adozione dei cani in abbandono o registrati dal canile.

Rimanendo in argomento va anche detto che l’amore per i cani non libera il possessore dall’obbligo di avere accortezza per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, per cui è necessario adottare le misure idonee ad evitare che l’animale sporchi con i propri escrementi i luoghi pubblici, per non incorrere nelle gravi sanzioni previste dall’art. 639 del codice penale.

Per quanto su esposto non posso non fare un appello a quanti hanno a cuore la protezione degli animali e l’educazione al rispetto degli stessi al fine di favorire la corretta convivenza tra l’uomo e l’animale, invitandoli a collaborare con l’Amministrazione comunale per il successo delle iniziative che si andranno ad intraprendere per la prevenzione del fenomeno del randagismo.

In conclusione non posso non prendere le distanze da sterili e strumentali polemiche messe in piedi da chi si fa promotore di problematiche di cui l’Amministrazione si fa carico per garantire la sicurezza del territorio ma, nel contempo, intende risolvere in modo concreto e duraturo superando il concetto del canile come luogo di “contenimento di cani rifiutati”, poiché l’obiettivo non è quello di dare “asilo ai cani abbandonati”, ma di promuovere i processi di adozione disincentivando l’abbandono».